Paolo Lantero: “Un altro anno di lavoro, poi sarò a disposizione”
Un bilancio di nove anni divisi tra due mandati, le partite ancora da chiudere
Geirino, riqualificazione urbana e le tante emergenze affrontate
OVADA – Nove anni, divisi in due mandati alle spalle. L’ultimo porta con sé altri sfide importanti. L’occasione è ideale per fare con il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, il punto della situazione con quattro semplici domande.
D: Qual è la cosa che ha realizzato di cui è più orgoglioso?
R: In questi nove anni abbiamo subito due alluvioni e abbiamo attraversato due anni e mezzo di Covid. Aver mantenuto la funzionalità della città, con tutti questi problemi, non è stato banale. I servizi ai cittadini in generale sono andati avanti in un contesto molto complesso. La gestione delle due alluvioni (2019 e 2021 ndr) sono state uno sforzo enorme. La peggiore per il Comune è stata la prima: avevamo anticipato oltre 700 mila euro per i danni subiti dal patrimonio pubblico. Abbiamo cercato di rimanere vicino alle persone più colpite. Un’altra partita importante è stata quella del Pnrr. In questi giorni è partita la gara per il rifacimento del tetto della scuola Damilano. Manteniamo una speranza per il bando sulla rigenerazione urbana e il progetto che abbiamo presentato per l’area oltre il torrente Stura.
D:Quali progetti vuole chiudere entro la fine del mandato?
R: La partita più importante è quella che riguarda il Polisportivo Geirino. Non nascondo che rimane anche una ferita. Il rammarico è quello di non essere riusciti a fare di più. Abbiamo dovuto dirottare che avevamo già destinato ad altri obiettivi. La situazione rimane delicata, i prossimi mesi saranno fondamentali anche per arrivare alla definizione della gestione futura. La speranza è quella di poter immaginare nell’inverno 2024 una certa tranquillità.
D: Cosa non è riuscito a fare?
R. Non si vince sempre. Non faccio eccezione.
D: Si ricandiderà o – per chi non può – ha già deciso cosa fare?
R: Ho già fatto due mandati quindi la mia esperienza sta per arrivare al termine. Non nascondo che l’attività del sindaco richiede una grande quantità di energie, non mi ricandiderei per altri cinque anni. Da gennaio riprenderò col mio lavoro (tecnico informativo all’Istituto Nazionale di Fisica a Genova ndr) ma rimango a disposizione.
L’intervista completa su “l’ovadese” in edicola da giovedì 6 luglio