Inclusione: il pane di Edoardo e Gianfranco verso l’autonomia
Il progetto sviluppato dal Consorzio Servizi Sociali
Trattamento alternativo del disturbo dello spettro autistico
OVADA – Mettersi alla prova in un contesto di studio e lavoro con l’obiettivo dell’inclusione. Apprendere l’arte antica e nobile della panificazione, costruendosi passo, passo un percorso nuovo verso l’autodeterminazione. Edoardo ha 26 anni, Gianfranco 23. Entrambi sono affetti da disturbi dello spettro autistico. Si è da poco conclusa l’esperienza sviluppata, nell’ambito del progetto “Verso l’autonomia”, attraverso la collaborazione tra Consorzio Servizi Sociali dell’Ovadese e Scuola Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Acqui Terme. A una parte teorica nelle aule e nella cucine della scuola ne è seguita una seconda, inseriti nello staff dell’agriturismo “A modo mio” a Molare.
Approccio generale
«L’esperienza – racconta Eleonora Carbone, assistenza sociale del Consorzio – è stata di grande valore. I due ragazzi sono stati coinvolti nelle attività pratiche, sia dalla scuola che dal ristorante apprendendo le varie fasi del lavoro e potendo entrare a tutti gli effetti negli staff». A seguirli, nel corso della loro esperienza, l’educatore Giuseppe Bosco, messo a disposizione dalla cooperativa Azimut, con la funzione di tutor. «La collaborazione – prosegue Carbone – tra Consorzio, istituto alberghiero, famiglie e altri soggetti coinvolti ha prodotto un modello che nel futuro potrà essere riproposto».
La scuola dal canto suo si è messa a disposizione con un supporto costante, adattando i suoi spazi ma anche chiedendo ai ragazzi coinvolti di rispettare orari e richieste avanzate dai docenti. Diverse le esperienze analoghe nate sul territorio nazionale. In questo senso l’esempio più noto è l’Accademia di panificazione creata nei mesi scorsi dal Gambero Rosso.
Obiettivo inclusione
L’attività proposta si affianca di fatto ai percorsi già avviati per la problematica specifica. Fra queste una sperimentazione all’interno di un appartamento, per lavorare sull’autonomia affiancati dall’educatore. «Naturalmente – conclude l’assistente sociale – per una persona avere un impegno si traduce in un aiuto e ad evitare il rischio di isolamento e marginalizzazione sociale. Avere una tabella predefinita è un aspetto positivo. Sperimentarsi significa anche verificare se hai diverse opportunità e a svilupparle. Il Consorzio d’altronde è impegnato per accompagnare il percorso di vita dei ragazzi e delle loro famiglie. L’obiettivo è promuovere inclusione e autonomia un obiettivo definito anche dal Pnrr».