Rocca attende il principe Alberto di Monaco
Domattina l'incontro ufficiale tre le autorità e il monarca
ROCCA GRIMALDA – Risale al 1572, anno in cui Bianca Maria e Emilia Trotti vendettero il feudo al nobile genovese Giovanni Battista Grimaldi, la denominazione di Rocca Grimalda con la quale il paese è conosciuto anche oggi. Un destino di prestigio e di valore che il borgo abbarbicato a 284 metri sul cucuzzolo a fianco dell’Orba porta con se scolpito in tanti segnali presidenti nel suo centro. A rendergli omaggio, martedì prossimo, sarà il principe Alberto II di Monaco, in visita in uno dei feudi più importanti per la sua posizione strategica nelle rete di scambi di materie prime e merci tra nord Italia, costa e principato. Il principe arriverà nell’ambito della promozione dell’associazione creata da poco «Siti storici Grimaldi», una rete di trenta comuni italiani che fanno parte di un elenco più ampio di 150 in tutta Europa.
PROGRAMMA ISTITUZIONALE
«Per noi questa visita ha tanti aspetti di valore». Il sindaco Enzo Cacciola ha lavorato molto per concretizzare quest’opportunità. Un percorso a tappa successive quello al quale si sta lavorando: l’ingresso di Alberto di Monaco dalla porta di Rocca con ben visibili i due cartelli del borgo e dei siti storici, poi il raduno presso l’aula del consiglio comunale con la cerimonia che farà del principe cittadino onorario di Rocca. A seguire un breve tour attraverso i luoghi più significativi e l’abitato dalla conformazione così caratteristica con i suoi vicoli posizionati a “Y”. In primo piano la parrocchiale, la chiesa di Santa Limbania.
Sul Belvedere si terrà il discorso dello stesso Cacciola che precederà l’intervento di Alberto di Monaco. Prevista la presenza dei sindaci dell’Ovadese, del Novese e dell’Acquese, quell’area a cavallo tra i territori di Genova e Alessandria per la quale una volta si combatteva. Dalle 13.00 il buffet di benvenuto offerto dalla famiglia De Rege. Nel pomeriggio il principe si sposterà a Carrosio, l’altro centro alessandrino legato al marchio del Principato.
RETE AMPIA
«L’associazione della quale facciamo parte – prosegue Cacciola – non è solo occasione di prestigio. In sé rappresenta un brand turistico di grande valore che ci lega a realtà molto importanti. Parliamo di una grande opportunità per tutto il territorio». Soprattutto per un borgo che su storia e patrimonio architettonico ha puntato molto per darsi un’identità. L’arrivo della famiglia Grimaldi a Genova risale al 1070. La rete tra Liguria e Piemonte comprende, oltre a Carrosio e Genova, Andora, Sanremo, Dolceacqua, Perinaldo, Stella, Pianezza. Posizione scelte con cura per poter avere un’egemonia importante dal punto di vista economico. Oggi la visita si concretizza in un tessuto che nell’ultimo anno e mezzo ha sostenuto uno sforzo importante per recuperare se stesso. Esempi più in vista: l’ammodernamento del castello, la riapertura periodo del Museo della Maschera.