Luce pubblica, piano di potenziamento in ritardo
Problemi nella consegna dei materiali,
OVADA – Annunciato per giugno da Enel X, per ora resta al palo il maxi piano di restyling la luce pubblica di Ovada. L’intervento di sistemazione di una rete ormai pesantemente obsoleta e vicina al collasso, tra fili volanti, blackout a macchia di leopardo, lampioni spenti a ogni angolo di strada, è previsto dal contratto sottoscritto dal Comune con la società elettrica nel 2022: un accordo di nove anni e del valore di 2,8 milioni di euro, che grazie a un maggiore esborso annuale da parte di Palazzo Delfino (si salirà da 155 mila euro più Iva a circa 300 mila) consentirà di ammodernare una buona parte dell’illuminazione, in condizioni disastrose in quasi tutta la città.
Efficienza e sostenibilità
Il piano prevede che si metta mano a 1.634 punti luce su 1.984 presenti sul territorio comunale con l’introduzione a tappeto dei led e, a seconda dei casi, con la sostituzione o l’adeguamento dei corpi illuminanti. Attesi pure lavori per eliminare i fili volanti, aggiornare e adeguare contatori e quadri elettrici. L’obiettivo è di avere, alla fine, un circuito di lampioni adeguato, esteticamente omogeneo e finalmente al riparo da intoppi continui, con l’aggiunta non trascurabile di un risparmio energetico stimato da Enel X in 647.786 kilowatt ora l’anno, per 480 tonnellate in meno di anidride carbonica immesse in atmosfera. Ma dopo quasi un anno di attesa la lunga lista di lavori di adeguamento e ammodernamento della luce pubblica non è ancora neppure cominciata. Il Comune prima ha aspettato, poi in primavera ha iniziato a sollecitare l’avvio dei cantieri che erano stati promessi dall’azienda già nei primi mesi del nuovo contratto. A primi di maggio, la società ha annunciato il via ai lavori per il mese di giugno, giustificando l’attesa con i ritardi generalizzati nelle forniture dei materiali. «Li stiamo consegnando proprio in questo momento – aveva dichiarato all’epoca Enel X -, a giugno partiremo».
Aree buie
Ma il mese è ormai agli sgoccioli e dei cantieri non c’è nemmeno l’ombra. Intanto, la situazione dei lampioni in città peggiora a vista d’occhio, proprio nei mesi dove ovadesi e turisti avrebbero voglia di godersi una passeggiata in orario serale: non si contano le luci bruciate, da corso Martiri della Libertà a corso Cavour, da corso Saracco a corso Italia, da via Gramsci al centro storico, e dove sono state sostituite non si è neppure rispettata l’omogeneità nei colori delle lampade, mescolando luci bianche fredde, bianche calde e arancioni, con un effetto «patchwork» particolarmente antiestetico e disordinato.