Furbetti dei rifiuti, in arrivo i ruoli per il biennio 2016-17
Comune a caccia di chi non ha pagato la tassa
Dall'adozione del "porta a porta" aumenti ogni anno.
OVADA – Sembra non spegnersi la polemica nata qualche settimana fa con l’approvazione delle tariffe dei rifiuti per l’anno in corso da parte dei comuni dell’Ovadese serviti da Econet. E se il rincaro abbastanza marcato dell’ultimo anno è dovuto anche all’impennata dei prezzi negli ultimi dodici mesi, il raffronto tra quanto dovuto dalle utenze domestiche nel 2019 (primo anno di introduzione del metodo porta a porta a Ovada e in altri tredici paesi del confine amministrativo) e quella da poco varate mette in mostra una corsa al rialzo che non si è mai arresta, pur nella diversità di modalità e scelte momentanee.
Furbetti dei rifiuti, in arrivo i ruoli per il biennio 2016-17
Comune a caccia di chi non ha pagato la tassa
La corsa dei prezzi
A fornire i numeri è la stessa Econet sul suo sito internet. Nel 2019 un nucleo famigliare con un solo componente pagava 117.5 euro rimanendo nel numero minimo di scarichi di indifferenziata. Di seguito, un nucleo di due membri si attestava a 210.18 euro, una famiglia da tre elementi pagava 242.77 euro. La famiglie da quattro componenti dovevano 271.67 euro, da cinque 300.57 euro. La composizione delle famiglie in città è per il 70% tra uno e due membri a nucleo, il 25% ne conta tre o quattro. La restante parte delle famiglie è più numerosa. Nel 2021 la quota prevista per una famiglia con un solo membro era salita a 124 euro; 214 per due elementi, 254 per tre, 292 per quattro. Numeri molto simili per le utenze domestiche dei principali paesi del territorio. Il costo del bidone dell’indifferenziata da 120 litri (su indicazioni di Arera, agenzia di controllo, ammontava a 16.84 euro). Nell’ultimo anno aumenti tra il 10 e il 15%. Un nucleo con un solo elemento pagherà 120.8 euro, tariffa che comprende anche gli svuotamenti minimi dell’indifferenziata. Rispetto all’anno scorso 19 euro in più. E così di seguito: per due elementi 208.9 euro, per tre 253.8, per quattro 295.1, per cinque 329.2.
Rifiuti: anche nel 2023 la bolletta sarà più pesante
Rincari compresi tra il 10 e 15%. "Gli aumenti sono generalizzati, il nostro settore non fa eccezione"
Rapporto spese/benefici
«Credo che da un confronto con molte città si potrà dedurre quanto le nostre tariffe siano calmierate – ha commentato nei giorni scorsi il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – rispetto la media dei costi per i cittadini di altri centri zona». Di fatto le polemiche sono molto simili a quelle del “periodo caldo” a cavallo tra 2018 e 2019 quando l’attuale metodo basato sui bidoncini domestici fu introdotto. Ovada, e gran parte dei comuni limitrofi, decisero di partire subito con la scelta formalizzata all’interno del Consorzio Servizi Rifiuti che comprende anche il Novese e il Tortonese. Gli altri due territori ritardarono di un anno. «Ci vorrebbe – prosegue Lantero – un po’ più di rispetto per scelte a lungo ponderate da più di 150 sindaci. Grazie a questa raccolta, portiamo oggi in discarica meno di un quarto dei rifiuti rispetto al periodo precedente». «L’analisi delle tariffe e quindi degli aumenti – aggiunge da Tagliolo, Giorgio Marenco, riassumendo il pensiero di molti primi cittadini della zona – va fatto non solo in riferimento agli anni precedenti ma anche con le tariffe di altre realtà territoriali e con altri sistemi di raccolta. A me risulta che non sono molte le realtà che riescono a far pagare di meno». Per contro molti dei comuni del territorio sono spiccati al vertice delle classifiche regionali per qualità della raccolta differenziata e produzione di rifiuti. «Non ci nascondiamo le criticità – conclude Lantero – e cerchiamo di affrontarle grazie al grande lavoro fatto da Econet. Ma i risultati ottenuti vanno oltre gli aumenti».