Pagliuca, le scappate a Ovada per il tartufo e quei consigli di Gianluca Vialli…
L'ex portiere blucerchiato si è raccontato al teatro Splendor
OVADA – E’ arrivato con uno zaino carico di ricordi e aneddoti. E’ ripartito con il titolo di “Ambasciatore dell’Ovada docg” conferito dall’Enoteca Regionale. Si è raccontato con generosità Gianluca Pagliuca, ad Ovada l’altra sera per presentare “Volare libero”, il libro scritto con Federico Calabrese, nell’ambito di “Mercoledì è sport”. Per una sera lo Splendor si è tinto di blucerchiato con la passione dei tifosi equamente divisa tra passato brillante e speranza in un futuro migliore dopo il passaggio di proprietà. “Speriamo tutti – ha spiegato l’ex portiere della nazionale – che le cose possano procedere per il meglio”.
Ma la serata è vissuta del racconto dell’epopea di fina anni ’80 inizio anni ’90. “C’era la sensazione di poter fare qualcosa di grande – ha spiegato Pagliuca – La consapevolezza è arrivata dopo la vittoria in Coppa delle Coppe. Sono stati anni meravigliosi, un gruppo che sapeva essere compatto pur nelle differenti personalità”. Gianluca Vialli nel ruolo di “padre” con la sua capacità di utilizzare la psicologia, Vujadin Boskov a smussare gli angoli. “Lo spogliatoio era bello frizzantino”.
Su tutti il ruolo di Paolo Mantovani che costruì quel gruppo stupendo di sei, sette giocatori italiani incedibili per poi puntellarlo ogni anno con inserimenti di qualità. Pagliuca al termine della serata si è lasciato travolgere dalla passione dei tifosi, ha firmato copie del suo libro, si è dimostrato sensibile alle curiosità di tanti partecipanti.
Prima dell’incontro c’è stato tempo per una visita in Enoteca Regionale tra la parete dei vini dedicata al territorio e un tuffo nella cultura enogastronomica della città. “Trent’anni fa – ha confessato – ogni tanto scappavo da queste parti per mangiare funghi e tartufo”.