Orba, c'è l'impresa per il ripristino delle difese
Tra Regione Carlovini e il Borgo
Sei comuni del territorio coinvolti nella conferenza dei servizi in programma il 13 giugno
OVADA – Vale circa 600 mila euro il progetto della Provincia, condiviso con sei Comuni dell’Ovadese, per riqualificare l’ecosistema fluviale dei torrenti Orba e Piota. L’apertura della conferenza dei servizi, nella quale ogni ente potrà fare le proprie osservazioni al piano, è fissata in municipio a Ovada per il 13 giugno, convocati, col centro zona, sindaci o rappresentanti di Molare, Cremolino, Silvano, Lerma e Tagliolo. Il progetto rappresenta il terzo step di un intervento di più ampio respiro, nato nell’ambito del Contratto di Fiume dell’Orba: la prima fase era stata mandata in porto nel 2019, lungo la parte più meridionale del torrente, zona Bosco Marengo; la seconda, nel 2021, nell’area di Casal Cermelli Predosa e Capriata. Adesso, tocca alla porzione in direzione dell’Appennino, tanto che il progetto includerà pure la zona del Piota, affluente dell’Orba che scende dall’Alto Ovadese.
Orba, c'è l'impresa per il ripristino delle difese
Tra Regione Carlovini e il Borgo
I finanziamenti arrivano dalla Regione e sono destinati a riportare in equilibrio, con una serie di azioni mirate, l’ecosistema dei due torrenti. Spiega Cristina Calvi, responsabile unico di progetto per conto della Provincia, capofila dell’iniziativa col sostegno del vicepresidente Matteo Gualco: «I lavori saranno concentrati per intero nell’alveo e perialveo. Tra i principali, ci saranno quelli per ricostituire la continuità fluviale, eliminando vecchi sbarramenti o briglie non più utilizzate che impediscono, ad esempio, la risalita dei pesci, la colonizzazione di specie e via dicendo, ridando il più possibile naturalità al corpo idrico. Potranno essere realizzati anche lavori idraulici ma sempre mirati alla riqualificazione ambientale, come la riapertura di “bracci morti”, ossia vecchie diramazioni del fiume, con una ricaduta doppia: favorire lo sviluppo di nuovi ecosistemi e diminuire la pressione della corrente sulle sponde in alcuni tratti». In vari punti la vegetazione boschiva che lambisce il letto dei corsi d’acqua sarà tagliata, altrove saranno invece piantumate nuove essenze o rimossi residui vegetali trasportati dalle piene. A Cremolino si interverrà per sradicare l’ailanto. Una volta concluso l’iter burocratico, in autunno inizieranno gli interventi: durata stimata per arrivare in fondo al progetto, circa un anno.