Rifiuti: anche nel 2023 la bolletta sarà più pesante
Rincari compresi tra il 10 e 15%. "Gli aumenti sono generalizzati, il nostro settore non fa eccezione"
OVADA – Faranno sicuramente discutere le tariffe definite per l’anno in corso e contenute nel regolamento approvato la scorsa settimana dal Consiglio comunale sul tema della raccolta dei rifiuti. Per le utenze domestiche aumenti significativi, situazione invariata per le attività commerciali della città. Alla base il piano finanziario elaborato da Econet per tutto il bacino che comprende l’Ovadese e l’Acquese.
Aumenti calmierati
Il prospetto parla chiaro con aumenti compresi tra il 10 e il 15%. Un nucleo con un solo elemento pagherà 120.8 euro, tariffa che comprende anche gli svuotamenti minimi dell’indifferenziata. Rispetto all’anno scorso 19 euro in più. E così di seguito: per due elementi 208.9 euro (+35.1), per tre 253.8 (+43.44), per quattro 295.1 (+47.9), per cinque 329.2 (+52.37). «La realtà – commenta il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – è che veniamo da un anno in cui gli aumenti sono stati enormi in tutti i campi. Econet è comunque riuscita a contenerli con un piano finanziario che su tutto il bacino prevede una spesa di mezzo milioni inferiore rispetto a quanto si prevedeva con le regole imposte dall’autorità di regolazione delle tariffe. Si è cercato di mantenere i costi al minimo». Il piano finanziario indicato da Lantero ammontava a 13 milioni 900 mila euro. «Ci siamo presi la responsabilità – aggiunge Elio Ardizzone, presidente di Econet – di ricalcolare i parametri e di applicare questo abbassamento. Lo abbiamo fatto a ragion veduta, consci della situazione generale e dei tagli che si possono fare alle spese». Alle cifre indicate andranno aggiunti gli eventuali scarichi aggiunti dell’indifferenziata secondo i costi definiti da Arera.
Medio e lungo periodo
La società di raccolta nell’ultimo anno ha fronteggiato un aumento dei costi del carburante superiore a 250 mila euro. Anche le utenze sono salite, seppur con numeri meno significativi. Uno scenario che impatta anche sugli investimenti ingenti effettuati prima del 2018 per l’avvio del metodo porta a porta «Ci conforta il fatto – prosegue Ardizzone – che dal prossimo anno i costi per gli ammortamenti inizieranno a scendere. Questo porterà a piani finanziari con margine di manovra più ampio». Ma a non intravvedere un quadro così roseo è Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva”. «Sta semplicemente accadendo – punta il dito – quanto già avevamo evocato in campagna elettorale – Questo sistema costa troppo. I risultati di cui si parla si potevano ottenere con bidoni stradali e badge per il conferimento. Se poi, come mi dicono, sono previste nuove assunzioni in Econet, i costi non potranno certo scendere»