Matilde Piana: "Il flauto è la mia vita"
La giovane musicista ovadese racconta le sue passioni e il suo percorso
Il giovane musicista della scuola "A. Rebora" si racconta tra studio e "competizione" di famiglia
OVADA – «Con il pianoforte non è stato amore a prima vista». Matteo Gorini si divide tra il liceo scientifico (opzione Cambridge) e l’impegno nella musica. Un approccio che ha il sapore della sfida, porta con se la voglia di mettersi in gioco. L’ingresso alla scuola di musica “A. Rebora” è stata la diretta conseguenza. «Perseverare è importante – aggiunge il giovane – Dopo le prime difficoltà le soddisfazioni arrivano».
Matilde Piana: "Il flauto è la mia vita"
La giovane musicista ovadese racconta le sue passioni e il suo percorso
Inclinazione di famiglia
Un viaggio iniziato a nove anni (Matteo è nell’anno della maturità) con la proposta della mamma di seguire il percorso già intrapreso dal fratello maggiore. Lei stessa da giovane aveva iniziato a studiare spinta dalla mamma. A completare la vena artistica in famiglia il passato da bassista del padre. «Confesso – racconta – che all’inizio non ero entusiasta. Avevo altre cose per la testa. In realtà un po’ di sana sfida famigliare si è rivelata utile. Ho voluto anche dimostrare a me stesso che potevo riuscire. E così, a poco a poco, è nata anche la passione». A seguirlo in questi anni è stata l’insegnante Irene Viglietti. «Ho un bel rapporto con lei, sicuramente è molto esigente ma in questo modo mi spinge a dare il meglio di me. Ma devo dire che mi trovo bene con tutto l’ambiente della scuola».
Ad appassionare maggiormente Gorini sono gli autori di fine ‘800 e dell’inizio del secolo successivo. «Hanno uno stile molto coinvolgente, mi hanno conquistato per questo». Un esempio: Sergej Rachmaninov. «Ascolto una volta a settimana il suo concerto numero 2», spiega. Ma c’è anche Maurice Ravel. «Hanno qualcosa di immediato e trascinante; sono estremamente espressivi ed emozionali nelle loro composizioni, hanno quasi un sapore jazz , moderni per l’epoca con sfumature innovative e molto variegate.
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Scoglio principale
La musica classica non è però l’unico interesse in ambito artistico. Gorini svela anche un’insospettabile vena rock che si manifesta con l’ascolto dei Poliphya, una formazione texana nata una decina d’anni fa e tra i principali esponenti della scena progressive. L’impegno con lo strumento può essere anche occasione di crescita personale. Specie se impone di esibirsi in pubblico, uscendo da ambienti dove ci si sente tendenzialmente sicuri.
«L’ansia per le esibizioni – ammette continua ad accompagnarmi – Il momento peggiore è quello precedente al concerto: mi sudano le mani e non è una bella cosa. Al termine però prevale sempre la soddisfazione per essere riuscito a portarla a casa». Ma che tutto sommato l’ansia e l’abitudine ad affrontare momenti di stress porti a buone prestazioni è testimoniato dalla recente esperienza all’Onu, con la spedizione di studenti organizzata dal Barletti, e dalla menzione speciale ricevuta per essere stato tra i migliori, un un parco di tremila coetanei.