Croce Verde, l'ambulanza "90" donata da Fondazione Crt
Donata nell'ambito del progetto "Missione soccorso"
La carenza di medici sul territorio ha già prodotto casi di notti scoperte
OVADA – È una coperta sempre più corta quella che riguarda, nella nostra provincia, tutto il sistema legato alla gestione dell’emergenza sanitaria. A chiarire lo scenario è una lettera inviata nei giorni scorsi alla direzione dell’azienda ospedaliera di Alessandria, dai medici del servizio 118 impiegati nell’area che comprende anche non solo Ovada ma tutto il territorio. Criticità significative emergono di continuo, a causa della carenza di medici, nella stesura dei turni di servizio sui mezzi per il soccorso avanzato. Un problema che si è manifestato dall’estate scorsa e fattosi più grave da ottobre in poi quando la “demedicalizzazione” è diventata pratica più diffusa.
Croce Verde, l'ambulanza "90" donata da Fondazione Crt
Donata nell'ambito del progetto "Missione soccorso"
Ad oggi Ovada è meno esposta anche perchè sempre più spesso negli ultimi mesi l’ambulanza medicalizzata, con il personale 118 a bordo, è l’unico mezzo a disposizione dalle 20.00 in poi. Sempre più difficile infatti coprire con i volontari le ore senza la possibilità dal secondo mezzo, concesso solo tra le 8.00 e le 20.00. E così tutto ricade sulla disponibilità della Croce Verde che prova a fare i salti mortali con chi si rende disponibile più di frequente.
La sofferenza generale è determinata anche dal progressivo allungamento dei tempi di servizio determinato negli ultimi anni dall’impossibilità di “consegnare” all’ospedale di via Ruffini anche i casi meno gravi.