Liste d'attesa: in Piemonte si è tornati ai livelli pre-pandemia su ricoveri e visite
I numeri della Regione. Presa in carico attivo, presto altre novità
L'iniziativa dei consiglieri del Pd: "Molte cose non vanno". La petizione
TORINO – “La salute è un diritto fondamentale. Non deve essere né un privilegio né una concessione. Le liste d’attesa sono il sintomo più evidente della precarietà della sanità pubblica in Piemonte e proprio da questo intendiamo partire per curare l’intero sistema, perché anche il tempo è salute”. E’ quando spiega il segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, che oggi ha presentato la campagna ‘Stop liste d’attesa‘, che si concretizza con una petizione on line, ma anche con banchetti nelle piazze e nei luoghi di cura. Obiettivo: “Dare voce ai cittadini e costruire insieme un’alternativa che passa da precise proposte”.
L’obiettivo del Partito Democratico è quello di mettere la propria rete “al servizio dei piemontesi, degli operatori del settore e di tutti coloro che credono nel diritto alla salute, riportando al centro del dibattito la discussione su un tema chiave come quello della sanità. Vogliamo essere interlocutori credibili dentro le istituzioni ma soprattutto fare in modo che la battaglia per una sanità davvero universale sia una battaglia popolare” spiega Rossi.
Liste d'attesa: in Piemonte si è tornati ai livelli pre-pandemia su ricoveri e visite
I numeri della Regione. Presa in carico attivo, presto altre novità
La conferenza di presentazione dell’iniziativa è servita anche per snocciolare numeri e per ricordare che in Piemonte “per una visita bisogna prenotarsi con otto mesi di anticipo” come dice Valentina Paris, componente della segreteria regionale del Pd con delega alla salute”. A farle eco Raffaele Gallo, presidente del gruppo Pd in Regione: “Noi non ci arrenderemo mai all’idea che possa esistere una sanità di serie A e una di serie B, che possa curarsi solo chi se lo può permettere”.
“Perché per una visita oculistica a Nichelino si deve attendere fino a marzo 2024? Perché per una eco doppler alle Molinette fino al prossimo dicembre? E per una colonscopia a Chieri fino a luglio 2025? Sono solo alcune delle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi mesi che ci consentono di misurare la distanza siderale fra gli annunci di Cirio e Icardi e la realtà” denuncia il Vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle.
E il consigliere Mauro Salizzoni: “Pensiamo solo alla lettura e l’interpretazione delle immagini diagnostiche: alcuni laboratori in Italia le hanno esternalizzate: in diversi casi vengono inviate in Paesi come l’India dove il lavoro costa meno e le competenze sono altissime, ma siamo già pronti a un’ulteriore evoluzione: l’intelligenza artificiale ormai legge le immagini meglio di un medico esperto, lo fa in una frazione di secondo e individua patologie invisibili ad occhio nudo. L’intelligenza artificiale contribuirà a smaltire le liste di attesa? Al contrario, ci darà più possibilità di salvare vite umane con diagnosi precoci ma dovremo avere un sistema sanitario in grado di reagire e provvedere tempestivamente agli interventi”.