Peste suina, 10 giorni per “studiare” i divieti
Giorgio Sapino
Economia, Generic, Home, Società
Massimo Brusasco  
7 Aprile 2023
ore
14:16 Logo Newsguard
L'emergenza

Peste suina, 10 giorni per “studiare” i divieti

Il commissario piemontese: "Attendiamo istruzioni". E intanto i cinghiali...

ALESSANDRIA – “Siamo in attesa di quanto deciderà il nuovo commissario straordinario. E’ una persona molto determinata, che saprà agire per il meglio”.

Giorgio Sapino è il commissario piemontese che si occupa di peste suina, un flagello che non accenna a fermarsi. Anzi, il fenomeno ha imposto, nei giorni scorsi, l’ampliamento della zona rossa e l’identificazione di una zona  cuscinetto. Ma quali sono i divieti in vigore? Ne verremo a conoscenza nel giro di una decina di giorni, quando cioè si esprimerà il commissario straordinario, Vincenzo Caputo, che da febbraio sostituisce Angelo Ferrari.

Al momento, dunque, restano in vigore le prescrizioni fin qui redatte, comprese le deroghe. Caputo dovrà esprimersi su eventuali divieti, riguardanti anche caccia, cerca di funghi, trekking, passeggiate in mountain bike… 

“Se si chiama peste…”

“Vedremo che cosa succederà – dice Sapino – Io sono e resto ottimista. E cercheremo di capire anche cosa si farà con la recinzione che, peraltro, io reputo utile. Senza la rete, pur con le criticità note, avremmo probabilmente avuto un’espansione della peste suina. L’importante è avere messo gli allevamenti in biosicurezza“.

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Sapino non usa giri di parole: “Se il morbo si chiama ‘peste’ un motivo ci sarà. Credo che si sia fatto tutto il possibile per contenerne gli effetti. Se, malgrado gli accorgimenti, dovesse  di nuovo arrivare  negli allevamenti di suini, sarebbe soltanto  perché correrebbe con le gambe degli ignoranti, ovvero di chi la sottovaluta e se ne frega delle norme”. 

La Cia incontra Amich

Su quel che si può ancora fare, Sapino non ha dubbi: “Bisogna contenere i cinghiali, togliendoli di mezzo”. E’ l’auspicio anche delle associazioni agricole, come spiega Paolo Viarenghi, direttore provinciale della Cia: “Attendiamo istruzioni, perché al momento non sappiamo bene cosa fare”. 

I punti critici sono stati illustrati anche a Enzo Amich, il deputato di Fratelli d’Italia che, venerdì, è stato ospitato negli uffici alessandrini della Cia stessa. 

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