«Casi in lieve crescita. Ma il quadro generale si conferma buono»
Le valutazioni del professor Bianchi, docente dell'Upo
Per la seconda settimana consecutiva il Piemonte è alle prese con un leggero aumento dei nuovi casi di positività. Nella speranza che la rotta si inverta presto, la situazione resta comunque assolutamente tranquilla, peraltro inserita in un contesto generale molto buono.
È quanto emerge, in estrema sintesi, dalle valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «bisogna monitorare, è evidente, ma i numeri del Piemonte rimangono eccellenti nonostante la recente tendenza».
Per quanto riguarda la classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, al comando c’è la Lombardia a quota 43, mentre Alessandria occupa la piazza d’onore (42 e crescita dell’8%), e l’Italia completa il podio con 37 e una riduzione del 2%. Il Piemonte è a 35 e come già avvenuto settimana scorsa evidenzia un aumento pari al 12%. La ‘nostra’ migliore provincia è Cuneo, 21, la peggiore invece Biella, con 44.
«In riferimento ai numeri assoluti – aggiunge Bianchi – la regione sale da 1327 a 1489 contagi settimanali, quindi 162 in più e 213 di media giornaliera. Il contributo più rilevante arriva da Torino, che ‘pesa’ il 56%, mentre Alessandria è al 12% e Cuneo, con Novara, all’8%».
Il tasso di positività scende dal 2,9% al 2,8% perché aumentano i tamponi, che salgono da 6500 a 7600.
Sul fronte ospedaliero, crescono i ricoveri ordinari, da 156 a 172, «ma il tasso di occupazione resta molto basso, al 2,5%. Le terapie intensive, invece, erano 5 e diventano 3, con un indice di saturazione minimo, corrispondente allo 0,5%. I decessi? Zero, come ovviamente è zero anche il tasso di letalità.
Infine il consueto approfondimento dedicato ai numeri dell’Alessandrino, che pur evidenziando a sua volta un piccolo incremento, si comporta comunque meglio del Piemonte. «I contagi settimanali salgono da 160 a 173, quindi 13 in più e 8% in percentuale: una crescita minima, che non comporta conseguenze particolari se analizziamo i casi medi giornalieri, che salgono da 23 a 25. Se consideriamo che il nostro migliore risultato è stato 22, ci rendiamo conto di come la sostanza non subisca grandi variazioni. Fare attenzione, però, è sempre cosa buona e giusta».