Città e territorio: lo spopolamento sembra irreversibile
Anche il 2022 ha fatto registrare un dato fortemente negativo. Solo Cassinelle sembra aver invertito la tendenza
I dati raccolti dalla fondazione Openpolis e una conseguenza del calo della popolazione
OVADA – Non era difficile immaginarlo con i dati demografici degli ultimi anni. Ma Ovada detiene un triste primato in una provincia che nel suo complesso non se la cava benissimo. Il tema è quello delle abitazioni vuote sul totale di quelle disponibili. E il dato, che dev’essere ancora aggiornato all’ultimo periodo, potrebbe essere anche peggiorato. In sintesi: il 33,2% sarebbe vuoto. A fornire i numeri è Openpolis, fondazione indipendente e senza scopo di lucro che sta monitorando il fenomeno in tutta Italia. E, per certi versi la situazione è anche peggiore nei piccoli paesi in un contesto che ad oggi supera di poco la soglia dei 26 mila abitanti.
Città e territorio: lo spopolamento sembra irreversibile
Anche il 2022 ha fatto registrare un dato fortemente negativo. Solo Cassinelle sembra aver invertito la tendenza
Prezzi in calo
Il dato storico preso in considerazione da Openpolis sull’andamento demografico non è particolarmente significativo perché parte dal 1951 (gli ovadesi quell’anno erano 9.806); l’analisi si estende fino al 2019. Ma il problema, specie in termini economici, lo conoscono molto bene le agenzie immobiliari che operano sul territorio e in seconda istanza gli amministratori di condominio. La città che a fine 2017 aveva 11.450 abitanti, ed era già in calo rispetto agli anni precedenti, al 31 dicembre 2022 ha fatto registrare 10.840 residenti. Impossibile pensare che un depopolamento di queste proporzioni non abbia una conseguenza diretta su appartamenti e ciò che negli anni è stato costruito nell’immediata periferia. «I prezzi – chiarisce chi è nel settore delle compravendite – stanno iniziando a scendere anche nel centro storico. E non parliamo delle abitazioni in paesi belli e suggestivi ma privi di servizi. Per quelle il telefono non squilla più». Ed effettivamente molti dei genovesi che negli anni passati avevano accarezzato l’idea di vivere in un’area più salubre rispetto alla cintura metropolitana, hanno dovuto desistere dal loro proposito dopo aver verificato la qualità dei servizi e la relativa distanza dal posto di lavoro.
Città e territorio: lo spopolamento sembra irreversibile
Anche il 2022 ha fatto registrare un dato fortemente negativo. Solo Cassinelle sembra aver invertito la tendenza
Nodi irrisolti
Posizione diversa per quegli stranieri che hanno deciso di trasferirsi, forse più abituati a forme di lavoro agile senza la necessità di presenza in ufficio. La connettività rimane però un nodo in molti casi non affrontato. «Ci stiamo battendo da anni per mantenere servizi come l’ospedale e i trasporti – la chiave di lettura offerta dal sindaco, Paolo Lantero, in più di un’occasione – Per ora i problemi rimangono irrisolti».