Cantieri e chiusure notturne: settimana campale sulla A26
La Regione Liguria conferma la ripresa degli interventi fra Novi Ligure e l'allacciamento con la A10
L'emendamento del vicepresidente della commissione Trasporti del Senato prevede la cancellazione degli aumenti tariffari per il 2023
Arriva da Roma la richiesta di eliminare gli aumenti tariffari sulle autostrade liguri “almeno fino al totale ripristino della regolarità del servizio, ovvero fino alla messa in sicurezza delle gallerie, alla riapertura di tutte le carreggiate e al ripristino dei pannelli fonoassorbenti”. La proposta arriva da Lorenzo Basso, senatore ligure del Pd nonché vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, che ha presentato un emendamento al decreto Milleproroghe che prevede la cancellazione degli aumenti tariffari per il 2023 per chi transita in A7 tra Genova Ovest e Serravalle Scrivia, in A10 e A12 tra Savona e Sestri Levante e in A26 tra Novi Ligure e il raccordo A10 Genova-Savona.
“L’incremento tariffario dei pedaggi non può e non deve essere fatto pagare ai liguri, che già stanno subendo il disagio dei cantieri, con code infinite, ritardi e chiusure”. Dopo la tradizionale tregua di fine anno, promossa con l’obiettivo di incentivare i flussi turistici, da lunedì 9 gennaio del 2023 sono ripresi lungo l’intera rete autostradale ligure. Una conferma, in tal senso, è arrivata anche da Giacomo Giampedrone, assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, al termine del tavolo tecnico tra Regione Liguria, Comune di Genova, Anci, Aspi, Autostrada dei Fiori e Salt. L’obiettivo, ora, resta quello di arrivare a un alleggerimento di tutti i cantieri dal periodo pasquale in avanti, anche se, in questa fase, le chiusure notturne (di intere tratte) sono all’ordine del giorno.
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“Si tratta – sottolinea Basso – di una misura assolutamente doverosa – prosegue Basso -, per questo invito i parlamentari di tutte le forze politiche a sostenere questo emendamento, a partire dai colleghi liguri, come è avvenuto per l’ordine del giorno approvato in Regione. Tutti questi cantieri sono la conseguenza di decenni di mancata manutenzione con responsabilità di vari governi che i liguri stanno già pagando in termini di tempo e difficoltà nei collegamenti. Il crollo del viadotto Polcevera, oltre la tragica perdita di 43 vite umane, ha generato ingenti danni sotto il profilo dell’attrattività turistica ed economica della Liguria e dell’intero territorio metropolitano di Genova. I liguri non possono continuare a pagare anche economicamente carenze frutto di superficialità e poca attenzione. Bisogna assolutamente evitare che questo avvenga”.