Saamo, entro giugno si chiude una parabola di quarant’anni
L'azienda del trasporto pubblico locale e gli ultimi atti dopo la cessione del ramo d'azienda legato ai bus
OVADA – A formulare l’auspicio che la vicenda si chiuda nei primi sei mesi dell’anno da poco iniziato è stato il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, nel consiglio comunale che prima del 31 dicembre ha dato il via libera alla revisione periodica delle partecipate di Palazzo Delfino. Dall’elenco è infatti già sparita Saamo, per oltre trent’anni azienda del trasporto su gomma creata dai sedici comuni dell’Ovadese, il cui ramo d’azienda è stato ceduto a suo tempo a Trotta Bus Service che ha ereditato le tratte ed anche quella forza lavoro, tutelata a suo tempo dall’accordo firmato con i sindacati, che ancora opera all’interno dell’azienda. Una vicenda, quella di Saamo, che di fatto ha rappresentato la parabola del territorio coperto e il simbolo di una visione oramai superata dai tempi.
Transizione epocale
La proprietà è passata da mani pubbliche e quelle private nel luglio 2021. Solo di recente però si è giunti, almeno sulla carta, alla conclusione dell’iter precedente, quello del ripiano delle perdite varate in un primo momento dai Comuni soci e successivamente stoppato dal richiamo della Corte dei Conti. Lerma ha infatti dato il via libera al pagamento della sua quota dopo essersi in un primo momento opposta. Nel frattempo è andato avanti il lavoro del liquidatore nominato e chiamato a soddisfare i creditori dell’azienda la cui liquidità è stata progressivamente erosa da anni di perdite ingenti. Lo strumento per rifinanziarsi è stato individuato nella cessione del capannone di strada Rebba e Econet, l’azienda pubblica dei rifiuti di cui la stessa Saamo deteneva una parte di quote che di quell’area ha fatto la sede operativa.