Tradizionale e moderno, se il presepe parla anche di noi
Un segno di speranza, un indirizzo che riporta all’essenza della festa, al netto delle contraddizioni e degli indirizzi che distolgono. Rappresenta questo il presepe, un denominatore comune in vista di questi ultimi giorni prima del Natale. Tante e variegate le diverse interpretazioni ideate tra chiese e collocazioni più particolari. Ogni comunità e associazione ha voluto offrire la sua personale visione. Un piacere per gli occhi, al tempo stesso un momento di serenità e di pace da condividere.
Mostra tradizionale
Ha aperto i battenti la rassegna curata dalla Pro Loco di Ovada. Protagonisti i bambini delle scuole ovadesi che hanno realizzato trenta presepi coordinati dalle loro maestre. Teatro dell’inaugurazione la saletta al piano terra di piazza Cereseto, impianto più intimo e raccolto rispetto alla Loggia di San Sebastiano, con il patrocinio del Comune di Ovada. La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio nei prefestivi, festivi e giorni di mercato al mattino e pomeriggio, negli altri giorni tra le 16.00 e le 19.00. Ognuno ha dato vita alla propria creatività e i lavori presenti sono davvero particolari. Sullo sfondo ancora una volta le artistiche statue del maestro e pittore locale Giancarlo Soldi che rendono l’ambiente veramente natalizio e accogliente. Al termine un riconoscimento a tutti i partecipanti coinvolti.
Serenità e affetto
Rappresenta un caloroso benvenuto in un luogo in cui c’è bisogno di sensibilità e partecipazione il presepe allestito dagli infermieri al primo piano dell’Ospedale Civile di via Ruffini. Nell’anticamera del reparto accoglie chi vi accede per una visita, un momento di serenità con i propri cari. Lo sfondo creato nel 1971 dal maestro Franco Reseccco rappresenta l’elemento di continuità con il passato. I riferimenti all’attualità, in particolare alla guerra, sono il frutto dell’intenzione di lanciare comunque un messaggio di pace e fratellanza. Il presepe allestito nella Parrocchia dell’Assunta è il frutto del lavoro di Maurizio Scaiola, Andrea e Nicola Baretto, Andrea Ottria, Paolo Rosso e Federico Rebora. Un’attenzione certosina al dettaglio per l’opera inaugurata nel giorno dell’Immacolata e visitabile negli orari di apertura del luogo di culto.
«Quando la strada non c’è inventala». «Butta il cuore oltre l’ostacolo». E ancora. «La forza del branco è nel lupo, la forza del lupo è nel branco». Alcuni dei messaggi di ottimismo e fratellanza tipici dello Scoutismo sono stati affidati alle stelle. Un presepe “povero” ma non meno significativo quello che il Gruppo Ovada 1 ha allestito all’interno della chiesa di San Domenico. Da sempre per gli Scolopi il presepe rappresenta un’occasione per una riflessione che prende spunto dall’attualità vissuta. Simboli degli Scout, come la bussola, il fazzolettone, il cappellone, la borraccia, il taccuino, accompagnano elementi poveri ed altri oggetti di recupero che in questo modo assumono un significato nuovo e pieno.