«A livello regionale non andiamo bene. Meglio Alessandria»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
«Il quadro generale non è buono, o almeno non è in linea con quelle che erano le aspettative. Soprattutto a livello regionale i contagi sono in crescita, anche a ritmo piuttosto sostenuto. Alessandria, però, si salva e limita in qualche modo i danni».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, analizza una situazione che non è critica come in passato, ma che va comunque monitorata.
«Nella classifica relativa all’incidenza, il Piemonte è al comando con 438 e una crescita percentuale del 14%, superiore al 10% di settimana scorsa. Al secondo posto troviamo la Lombardia, con 434, ma la variazione percentuale in questo caso è negativa ed è pari al 3%. Alessandria, con 424, completa il podio e aumenta dell’8%, quindi meno della regione. L’Italia, infine, è a 384 ed evidenzia un incoraggiante meno 1%».
In riferimento ai numeri assoluti, il Piemonte sale da 16467 a 18726 nuovi casi settimanali, quindi 2259 in più e 2675 di media giornaliera. A livello di percentuali, il contributo di Torino incide per il 59%, mentre Cuneo affianca Alessandria al 9% e Novara si ferma al 7%.
«Buone notizie arrivano dal tasso di positività – specifica il docente – perché assistiamo a un calo, dal 15,6% al 14,8%: la crescita dei contagi è giustificata dal fatto che stanno aumentando notevolmente i tamponi, oggi più di 18mila di media giornaliera».
Per quanto riguarda gli ospedali, la dinamica in corso (e quella delle settimane precedenti) determina un incremento dei ricoveri, per quanto contenuto. «I tassi di occupazione, però, restano bassi, perché per esempio quello dei ricoveri ordinari è sempre al di sotto del 10%, nonostante ci siano 56 posti occupati in più, da 614 a 670».
Le terapie intensive, invece, sono 22 e l’indice di saturazione è al 3,5%, mentre i decessi sono sostanzialmente stabili.
Chiusura come sempre dedicata ai numeri dell’Alessandrino. Bianchi osserva che «i contagi settimanali sono 1735, quindi 122 in più rispetto ai 1613 registrati nell’aggiornamento precedente. La media recita 248 casi al giorno e questi dati indicano chiaramente una cosa: la provincia aumenta, ma è quella che cresce di meno nell’intero panorama regionale. Venerdì parleremo delle fasce di età, anticipo che non ci sono sostanziali variazioni».