«Più contagi, però il ritmo di crescita è molto più basso»
Le consuete valutazioni del professor Bianchi
La tendenza alla crescita dei contagi è confermata, ma il quadro generale non è completamente negativo, anzi. E anche a livello ospedaliero, gli aumenti sono nel complesso più accettabili.
«Ci stiamo avvicinando ad una fase endemica? Questo non lo so, è troppo presto per dirlo – spiega Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – ma il fatto che i contagi salgano a un ritmo molto ridotto è sicuramente una buona notizia. Mi sento di dire che sia la regione che la provincia evidenziano un rendimento accettabile, anche se il vero test sarà intorno a Natale. È proprio in quella occasione, infatti, che nel 2021 avevamo registrato il picco massimo».
Per quanto riguarda la consuete classifica relativa all’incidenza, le posizioni rimangono di fatto invariate. «In testa c’è sempre la Lombardia, a quota 450, ma la crescita è solo del 7%, mentre settimana scorsa eravamo al 25%. Alessandria e il Piemonte aumentano del 10% e pure l’Italia ha valori analoghi».
Per quanto riguarda i numeri assoluti, la regione passa da 15006 a 16467 contagi settimanali, quindi 1461 in più e 2385 al giorno. «Il contributo più rilevante – aggiunge il docente – arriva sempre da Torino, e siamo al 59%, mentre Alessandria incide per il 10%. Inalterati tutti gli altri valori».
Buone notizie sul fronte del tasso di positività, che oramai si è stabilizzato: eravamo al 15,5%, siamo al 15,6% ed è aumentato notevolmente il numero di tamponi medi giornalieri, da 13800 a 15100.
«Il sistema ospedaliero? I ricoveri aumentano, come è inevitabile in questa fase, e salgono da 582 a 614, ma l’indice di saturazione resta al di sotto del 10%, quindi la situazione è tranquilla. Le terapie intensive sono 18, il tasso di occupazione è sotto il 3%, e anche in questo caso andiamo bene. Infine i decessi, da 10 a 12, non evidenziano particolari variazioni, con tasso di letalità pari allo 0,009%».
Chiusura, come sempre, dedicata ai dati relativi all’Alessandrino, dove assistiamo a una crescita modesta, con i casi medi giornalieri che passano da 210 a 230. «Il bilancio è discreto -ribadisce Bianchi – ma guai ad abbassare la guardia: gli errori del passato non devono essere dimenticati, anche alla luce della brutta stagione».