Luoghi del Cuore Fai: Cremolino nella top ten, cresce Santa Limbania
Ultime settimane per esprimere le proprie preferenze
Un bed&breakfast molto particolare sta attirando turisti da tutto il mondo appassionati di Tolkien
ROCCA GRIMALDA – La “terra di mezzo” non è un luogo lontano. Pervinca Santamaria l’ha portato a Rocca Grimalda, dando forma alle fantasie di John Tolkien, il padre della saga de “Il signore degli anelli”. Il bed&breakfast che porta il suo stesso nome, creato a Schierano, ripropone infatti ambienti del tutto simili alla grotta di sale e al giardino di Elanor.
E per soggiornarvi i visitatori arrivano da tutto il mondo. «Non è stato facile – ammette la realizzatrice del progetto, nella vita impiegata di banca nella nostra città -. Ma quando un sogno prende forma è sempre una grande soddisfazione».
Un mondo fatato che ha anche un forte legame con il territorio. C’è anche la possibilità di soggiornare in suggestive botti di vino, altro aspetto che colpisce chi arriva da lontano. «Era il 2017 – racconta Santamaria – sfogliando riviste di turismo trovai un’idea simile dalle parti di Monaco di Baviera. La trovai interessante».
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Ultime settimane per esprimere le proprie preferenze
Per provare a realizzare il suo progetto s partì da una struttura, molto ampia proprietà della famiglia, da ristrutturare. «Non volevamo qualcosa di costruito ad hoc. Dopo una lunga ricerca abbiamo trovato quello che ci serviva a Ovada nelle cantine dei Padri Scolopi». Da quel momento iniziò la progettazione vera e propria per realizzare un loft. L’anno successivo l’intuizione di aggiungere anche la casa Hobbit. «Il vero scoglio è stato quello di presentare il progetto e far capire quello che volevamo realizzare. Per fortuna, una volta avviati i lavori sono stati tanti i collaboratori che ci hanno dato una mano con entusiasmo. Erano tutti appassionati dei libri di Tolkien che volevano darci i loro suggerimenti».
L’esempio più eloquente è la mappa della terra di mezzo, realizzata da un artista che ha voluto lasciare un dono al termine del pernottamento. All’inizio il veicolo di promozione è stato il passaparola. Ma poi la struttura è decollata con l’arrivo dei primi blogger e le conseguenti richieste di prenotazioni. «Improvvisamente il telefono non smetteva più di squillare».
La struttura va avanti grazie alla presenza del figlio insostituibile e di una collaboratrice. «L’aspetto più bello è che questa attività secondaria mi da la possibilità di conoscere tante persone. I turisti arrivano anche dagli Stati Uniti e Argentina, Nuova Zelanda e da tutta Europa». Una vetrina importante per tutto il territorio. «Li accogliamo, cerchiamo di farli sentire a casa – conclude – Sono ansiosi di immergersi nella suggestione che offriamo ma anche curiosi di scoprire il territorio». Una colazione genuina legata ai prodotti della zona, una bottiglia di vino come apripista per una visita in cantina sono lasciapassare importanti per creare sintonia. «Questa terra ha molte ricchezze. Ma per avere successo bisogna saper anche osare».