Candidature, Rita Rossa e molte voci
L'ex sindaco fa passi avanti. Centrodestra, Berutti spera. I centristi con Barosini e Bargero?
ALESSANDRIA – C’è una foto che suona come conferma: Rita Rossa con Enrico Letta ed Enrico Borghi. E’ stata scattata ieri in Valdossola, durante una festa dell’Unità che ospitava il segretario nazionale del Pd. Tradotto a parole: è di fatto l’ufficializzazione dell’ex sindaco di Alessandria a numero due nel listino plurinominale del Senato, dietro, appunto, a Borghi, parlamentare uscente.
Ciò non significa che Rita Rossa sarà a Palazzo Madama, ma è indubbio che le possibilità ci siano. Dipenderà dal risultato del Pd a livello regionale. I dem non sono favoriti agli uninominali (anzi), ma se qualche chance in più esiste per chi non è “testa di lista” è proprio al Senato.
Fornaro-Molinari ok
A una settimana abbondante dalla presentazione delle candidature (scadenza il 21 agosto), i dubbi sono più delle certezze. Rapito riassunto: Daniele Borioli sarà numero due alla Camera per il Pd (difficile, ma non impossibile), Federico Fornaro (Articolo Uno, in lista col Pd) guiderà la lista plurinominale, ma nel Piemonte 2, con la quasi certezza di elezione, esattamente come il leghista Riccardo Molinari, che da noi è il candidato all’uninominale e capolista al proporzionale (per la Camera), ovviamente per la Lega. Dietro di lui, nel plurinominale, serve una donna: si fa il nome di Cinzia Lumiera, ma anche da Tortona e Acqui avanzano pretese.
I dubbi
Ancora incertezze in Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tra gli azzurri, poco spazio per gli alessandrini, almeno al Senato dove all’uninominale (a rappresentare tutto il centrodestra) ci sarà Roberto Rosso, e al plurinominale, da numero uno, Paolo Zangrillo. Questo, a meno di sorprese. Certo è che l’accordo di FI con Toti e Lupi potrebbe cambiare qualcosa: lo spera Massimo Berutti (di Italia al centro, alleato col centrodestra), affatto dispiaciuto di tornare a candidarsi (all’uninominale del Senato) dove vinse nel 2018.
Fratelli d’Italia avrà probabilmente una donna come leader nei plurinominali (sia al Senato che alla Camera?): oltre a Giorgia Meloni, si parla di Daniela Santanché e Augusta Montaruli. Ciò significa che al secondo posto, con ottime possibilità di elezioni, deve andare un uomo: il casalese Enzo Amich (per la Camera) e l’alessandrino Emanuele Locci (per il Senato) sono più gettonati.
Centro e 5 Stelle
Capitolo Azione-Italia Viva: il nome più spendibile da noi è quello di Giovanni Barosini (Azione); tra le donne, chance per Cristina Bargero (Italia Viva). Ma bisogna fare i conti con i “pezzi grossi” a livello regionale, a cominciare da Enrico Costa (blindatissimo) per arrivare a Silvia Fregolent (renziana, uscente).
In casa Cinque Stelle, infine, si attende ancora l’esito delle parlamentarie. Se ne riparlerà a breve. Susy Matrisciano, reduce da 4 anni in Senato, è speranzosa.