Fuochi d'artificio, fiera nel borgo e concerto per San Giacomo
[FUOCHI ARTIFICIALI ANNULLATI] Da sabato a lunedì, a Gavi, si celebra la festa patronale di San Giacomo Maggiore
Una decina i Comuni della zona di Novi Ligure che hanno emanato provvedimenti restrittivi; oltre 50 in tutto l'Ato-6
Sono ormai più di 50 i Comuni dell’Ato-6 – l’Autorità d’ambito che si occupa del ciclo idrico nella parte sud della provincia di Alessandria – che hanno emesso ordinanze per limitare l’uso dell’acqua potabile. Le risorse disponibili sono sempre più scarse e anche in molti centri zona sono scattati divieti e limitazioni: ad esempio ad Acqui Terme, Alessandria, Tortona e Ovada.
I principali divieti sono legati all’utilizzo dell’acqua potabile per l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati; per il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio di veicoli privati; per il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino, piscine, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua. Insomma, l’invito è a usare l’acqua solo per scopi alimentari e igienici.
A Gavi, dove peraltro ieri sera si è sviluppato un incendio in località Nebbioli, il sindaco Carlo Massa ha deciso di annullare lo spettacolo pirotecnico previsto per la festa di San Giacomo: i fuochi artificiali saranno riprogrammati in un’altra data.
Fuochi d'artificio, fiera nel borgo e concerto per San Giacomo
[FUOCHI ARTIFICIALI ANNULLATI] Da sabato a lunedì, a Gavi, si celebra la festa patronale di San Giacomo Maggiore
La città di Novi Ligure per ora non è ancora stata coinvolta dalle ordinanze restrittive, tuttavia diversi paesi nei dintorni sono già coinvolti dall’emergenza: Gavi, Tassarolo, Parodi, Voltaggio, Carrosio, San Cristoforo e Fraconalto in val Lemme, Cantalupo in val Borbera e poi Basaluzzo.
Anche se l’allarme riguarda principalmente la zona dell’acquese e dell’ovadese, anche nel novese la situazione potrebbe peggiorare: secondo l’ultima riunione del tavolo tecnico dell’Ato-6, infatti, per San Cristoforo, Castelletto d’Orba e altri Comuni della zona «è stato necessario ricorrere in modo continuativo al prelievo dalle prese dal Lago Lavagnina, ma la disponibilità idrica si sta riducendo in misura sensibile e resta forte preoccupazione nel medio periodo».