«La curva è in crescita. Picco ancora lontano»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
«A mio parere parlare di picco imminente non è corretto. I dati, pur con qualche oscillazione, mostrano ancora che la curva è chiaramente in crescita, per fortuna però gli ospedali non segnalano particolari criticità».
È l’analisi, in estrema sintesi, di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, che disegna un quadro abbastanza delineato anche se bisogna monitorare qualche elemento.
Per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, per esempio, osserviamo che le variazioni percentuali – tutte in crescita in senso assoluto – scendono rispetto ai precedenti aggiornamenti.
«In testa si conferma l’Italia, a quota 1058 e con un incremento del 40%, mentre al secondo posto c’è la Lombardia, 815 e più 23%. Significativo, però, osservare che mercoledì l’aumento era addirittura del 53%».
Completa il podio il Piemonte, 715 e più 36%, mentre Alessandria è a 573 e più 20%. La migliore realtà in regione è Cuneo, 465, la peggiore ancora una volta il Vco, 791, nonostante un timido miglioramento».
A livello di numeri assoluti, il Piemonte sale da 22432 a 30553 contagi settimanali, quindi 8121 in più e 4365 di media giornaliera.
«Il contributo più significativo – aggiunge il docente – arriva come sempre da Torino, che incide per il 56%, Cuneo sale dall’8% al 9%, mentre sia Alessandria che Novara compiono il percorso inverso».
Impressiona il dato relativo al tasso di positività, che raggiunge un nuovo massimo storico. «Eravamo al 18%, arriviamo addirittura al 20,4%, e questo nonostante l’aumento dei tamponi, la cui media giornaliera sale da 18 a 21mila. E sono dati, come noto, sottostimati, dal momento che è frequente la pratica del test fai da te, con tutte le conseguenti valutazioni che sono in qualche modo condizionate».
Per fortuna, alla luce di queste considerazioni, non ci sono gravi conseguenze sul sistema sanitario. «E il merito è del vaccino – sottolinea Bianchi – perché il tasso di letalità rimane bassissimo, allo 0,007, con i decessi settimanali che restano sostanzialmente fermi. Stesso discorso per le terapie intensive, che erano 10 e che sono 11, con indice di occupazione bassissimo, all’1,8%. Discorso leggermente diverso per quanto riguarda i ricoveri ordinari, che crescono di 144 unità, da 341 a 485, ma anche in questo caso il tasso di saturazione è ampiamente sotto la soglia di guardia. Per la precisione siamo al 7,1%, contro il 5% registrato venerdì scorso».
Consueta conclusione dedicata all’Alessandrino, con i contagi che salgono da 1958 a 2344. «Sono 335 al giorno di media, diciamo che la nostra provincia va un po’ meglio di altre realtà, ma serve prudenza. Anche perché il dato attuale è 112 volte superiore a quello di 12 mesi fa, pur in un contesto tutto diverso».