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L'ultimo consiglio comunale di Cabella
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Elio Defrani  
1 Luglio 2022
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18:44 Logo Newsguard
novi ligure

Parla Cabella: «Io, vittima di chi ha tradito gli elettori»

L'ormai ex sindaco di Novi Ligure accusa i fuoriusciti dalla Lega. «Ricandidarmi? Darò una mano, ma ho una discreta età»

NOVI LIGURE — Addossa a Marco Bertoli e al suo gruppo la responsabilità di aver fatto cadere la prima coalizione di centrodestra al governo di Novi Ligure, dopo settant’anni di “dominio rosso”: l’ormai ex sindaco Gian Paolo Cabella ha accusato il gruppo dei tre fuoriusciti dalla Lega di aver «â€‹â€‹totalmente tradito le promesse fatte ai propri elettori».

Dopo che Bertoli, insieme a Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin hanno creato il gruppo consiliare “Solo Novi” «il nostro lavoro è stato molto più difficoltoso, a maggior ragione dopo che Solo Novi è passata all’opposizione, tradendo il proprio elettorato e tutti i cittadini che li avevano votati come membri della Lega», ha detto Cabella.

Cabella non pare intenzionato a ricandidarsi: «Darò il mio aiuto, ma ormai ho una discreta età – ha detto l’ex primo cittadino, 78 anni – Comunque è un tema ancora prematuro».

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Dimissioni contestuali dei 9 consiglieri di opposizione. Ora arriverà un commissario prefettizio

Dopo le dimissioni contestuali dei 9 consiglieri di opposizione (vale a dire della maggioranza del consiglio), il prefetto ora nominerà un commissario ad interim. Poi spetterà al ministero dell’Interno sciogliere il consiglio comunale e procedere alla nomina di un commissario effettivo, che guiderà il Comune fino alle prossime elezioni, nella primavera del 2023.

«Ho cercato a tutti i costi di evitare il commissariamento, i 9 consiglieri dell’opposizione invece hanno preferito consegnare la città a un commissario esterno», ha detto Cabella.

Cabella ricostruisce così gli eventi che hanno portato alla caduta della sua amministrazione: «Lo scoglio è stato il bilancio. I cinque emendamenti presentati dall’opposizione erano irricevibili perché avrebbero modificato in maniera sensibile la nostra linea politica. Durante l’ultimo consiglio comunale abbiamo quindi deciso di abbandonare la seduta per evitare discussioni che avrebbero portato ad approvare un bilancio redatto dall’ex dirigente finanziario che presenta elevate criticità di natura tecnica, e che noi volevamo modificare al meglio grazie alla proroga di un mese decisa dal Governo».

Cabella respinge l’accusa di essere stato indisponibile al dialogo: «L’opposizione ha preferito il commissariamento e le elezioni anticipate invece di vedere amministrata la propria città da una parte politica, per la prima volta, diversa».

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