Peste suina: la rete di contenimento è realtà
Installati i primi tratti della recinzione, che si snoderà per 10 chilometri nei territori di Ponzone, Cassinelle e Molare
Carcasse positive alla Psa sono state rinvenute, da ultimo, a Gavi, Parodi, Rocca e Vignole Borbera. Un caso anche a Novi Ligure
ALESSANDRIA — Sono in totale 143 i casi di peste suina africana tra le province di Alessandria e di Genova. Gli esperti dell’Izsplv, l’Istituto zooprofilattico interregionale, hanno accertato che la malattia – innocua per l’uomo ma letale per i suini – ha ucciso 89 cinghiali in Piemonte e 54 in Liguria.
Carcasse positive alla Psa sono state rinvenute, da ultimo, a Gavi, Parodi Ligure, Rocca Grimalda, Vignole Borbera, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba e Molare. La peste suina è arrivata anche a Novi Ligure: qualche giorno fa è stato ritrovato un cinghiale positivo alla malattia nella zona collinare al confine con Gavi. In Liguria invece l’ultimo caso è stato riscontrato a Mignanego.
Dall’inizio dell’emergenza, a dicembre 2021, in provincia di Alessandria sono state ritrovate carcasse infette ad Arquata Scrivia (11 casi), Bosio (3), Carrosio (1), Casaleggio Boiro (3), Cassinelle (1), Castelletto d’Orba (4), Fraconalto (2), Gavi (6), Grondona (2), Lerma (7), Molare (6), Montaldeo (3), Mornese (1), Novi Ligure (1), Ovada (9), Parodi Ligure (2), Prasco (1), Rocca Grimalda (2), Serravalle Scrivia (3), Silvano d’Orba (4), Tagliolo Monferrato (3), Vignole Borbera (5) e Voltaggio (9).
Peste suina: la rete di contenimento è realtà
Installati i primi tratti della recinzione, che si snoderà per 10 chilometri nei territori di Ponzone, Cassinelle e Molare
Intanto gli agricoltori chiedono che si proceda rapidamente all’abbattimento dei cinghiali. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, sottolinea che secondo il ministero della Sanità un efficace contenimento si raggiunge quando viene abbattuto il doppio dei cinghiali abbattuti normalmente durante l’attività venatoria.
«Questo significa – spiega Allasia – che entro la fine dell’anno si dovranno abbattere almeno 50 mila cinghiali, ma i numeri che ci ha fornito la Regione al riguardo sono sconfortanti. Perché non si abbattono i cinghiali? Occorrono interventi urgenti, per non compromettere una filiera che interessa 1.400 allevamenti in Piemonte, per un valore complessivo a livello nazionale di oltre 8 miliardi di euro».