Rifiuti: le nuove tariffe limitano i margini per premiare i virtuosi
Dietro l'ultimo piano economico e finanziario l'effetto delle novità varate dalle autorità competenti
OVADA – Piccoli cali della tariffa per le utenze domestiche. Un incremento ancora difficile da quantificare per le attività commerciali. In estrema sintesi è lo scenario per l’anno in corso sul fronte del servizio rifiuti. Il Consiglio Comunale ha dato il via libera lunedì scorso alle tariffe. E la moderata discesa della cifra che le famiglie dovranno pagare, inverte di fatto una tendenza evidenziata negli ultimi anni. Sembra anche più tranquillo lo scenario politico infiammatosi tra 2018 e 2019 con l’introduzione del metodo “porta a porta” fortemente contestato specie in campagna elettorale.
Novità e conseguenze
Si parte dai 120 euro per un nucleo famigliare con un unico componente (3.3 euro in meno rispetto al 2021). Una famiglia di due persone pagherà 209 euro. E poi a salire 253.7 (tre persone), 291.5 (4), 329.2 (5), 369.7 (6). Chiaramente la porzione maggiore di utenza della città è compresa tra famiglie tra due e quattro componenti. Il ritocco al rialzo previsto fino a poche settimane prima dell’approvazione del piano economico e finanziario è dovuto alle novità introdotte nel servizio di tariffazione. Un meccanismo complicato che di fatto ha “calmierato” lo scenario limitando però i margini di premialità per chi porta avanti una corretta differenziata. Le tariffe per il 2022 sono state approvate con il voto favorevole della maggioranza, parere contrario del Movimento Cinque Stelle e l’astensione di Ovada Viva.
Dibattito politico
«Abbiamo ribadito in più di un’occasione – ha spiegato il sindaco Paolo Lantero, nel suo intervento – come quello delle tariffe sia solo uno degli aspetti. Il primo obiettivo va nella direzione di un maggior rispetto dell’ambiente. Da questo punto di vista l’aumento della differenziata è una garanzia della bontà della strada intrapresa. Certo, pesa il fenomeno dell’abbandono. Ma Econet sta lavorando su due fronti: sanzioni per chi non fa le cose correttamente, allaccio di quegli utenti che non hanno nemmeno ritirato i bidoni».
«Il nostro voto contrario – è intervenuto dai banchi dell’opposizione Mauro Lanzoni (M5S) – è motivato con le tante perplessità emerse in questi anni. La gestione delle risorse umane ad esempio: un numero esorbitante di 119 addetti. E poi la quantità di mezzi utilizzati. Di recente in commissione si è di nuovo parlato di altri acquisti».
A due voci Ovada viva. «C’è cauto ottimismo – ha precisato Angelo Priolo – Accogliamo con favore il moderato calo delle utenze domestiche. Rimaniamo dell’idea che sarebbe stato possibile fare meglio partendo prima con una lotta più severa agli abbandoni. Ribadiamo anche che nel centro storico sarebbe stato preferibile un sistema misto con cassonetti stradali e badge».
«Il nostro parere sul sistema rimane critico – ha aggiunto Pier Sandro Cassulo durante la dichiarazione di voto – Le nostre perplessità sono legate anche al senso di sospensione che pervade tutto il bacino. Novi e Tortona si sono mosse per calmierare le cose. Ci chiediamo anche dove finisca parte del rifiuto che manca all’appello. Sono abbandoni? Vengono trasportati in città vicine dove si utilizza un sistema diverso?». Lo stesso Lantero, al termine della votazione, ha annunciato l’avvio di una nuova serie di incontri pubblici nel mese di settembre. «È bene ribadire le motivazioni delle scelte – ha spiegato – contribuire a dissipare dubbi dove ancora ci sono».