La bellezza del corpo è legata al lusso e alla cura dell’aspetto fisico ma, purtroppo, è sempre insidiata dell’implacabile passare del tempo, la bellezza dello spirito è invece qualcosa che ci accompagna durante tutta la vita e si traduce in una completa sensazione di pace con se stessi che è il primo indizio di quella felicità interiore che è il sogno di ognuno di noi.
Bellezza è sicuramente il panorama delle Maldive o la spettacolare vista delle Dolomiti ma, spesso, non ci accorgiamo delle pillole di bellezza che possiamo trovare alla porta di casa quando una realtà economica come quella della Tenuta La Marchesa è anche ricerca costante di una serie di valori legati al territorio di Novi Ligure.
La prima pillola è sicuramente il paesaggio, il bene più prezioso perché costantemente distrutto da un’urbanizzazione selvaggia; alla Marchesa la vista spazia fino alle Alpi attraverso le dolci colline segnate dalla distesa dei vigneti che circondano l’agriturismo della Saula da dove il tema dell’arco dell’antico portico fa da filo conduttore agli archi della villa, della limonaia e della cantina.
Dopo l’architettura, la terza pillola di bellezza sono i giardini che dai tempi del giardino dell’Eden sono il simbolo della felicità, l’orto frutteto diventa un giardino segnato dai cipressi come ai tempi dell’antica Roma, il giardino all’italiana è una componente quasi d’obbligo mentre i lunghi filari dei vigneti disegnano il paesaggio dando un senso di pace.
L’acqua del lago è insieme un giardino d’acqua e la quarta pillola di bellezza da ammirare durante la fioritura dei fiori di loto o semplicemente quando la brezza, sempre presente nelle nostre colline, increspa la superficie del lago.
Dall’acqua al vino il passaggio è quasi obbligato, il vino Gavi, che ha reso famoso il territorio, ma anche i rossi autoctoni o le bollicine che accompagnano tanti momenti di gioia festeggiati in agriturismo.
L’ultima e sesta pillola è il silenzio, oramai siamo abituati al rumore anzi talvolta lo cerchiamo nel fragore delle discoteche, per questo il silenzio diventa un valore inaspettato che solo la pace della campagna è in grado di offrire al massimo livello.
Il segreto che ha spinto a trasformare una tenuta vinicola in uno scrigno di bellezza è stata la storia che gli architetti Beppe Merlano e Antonella Perin hanno ricostruito per evidenziare quanto è stata importante nel passato l’agricoltura, il settore a cui era legato il 90% del benessere dei nostri antenati, una lunga storia che parte, alla metà del XVI secolo, dalla Saula come potrete scoprire nel numero di giugno di Novitate, per arrivare poi alla costruzione della villa della Marchesa e ai terreni arativi, coltivi e vignativi descritti dagli antichi documenti riscoperti.