Peste suina: definito il percorso della “maxi-rete”
Prime conferme in vista dell'inizio dei lavori
Il “tracciato” definitivo della maxi recinzione che dovrebbe contenere i cinghiali e impedire la diffusione della Peste Suina Africana c’è già. Al termine della tavola rotonda effettuata lunedì scorso a Castelnuovo Bormida – a margine dell’incontro fra il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, il commissario straordinario (per l’emergenza PSA) Angelo Ferrari e le autorità locali –, infatti, il documento è arrivato sulle scrivanie dei sindaci del territorio. La data di inizio dei lavori, invece, deve ancora essere ufficializzata, anche se ormai si parla di giorni più che di settimane.
Al sottosegretario, che ha espresso l’impegno ad operare per la riduzione dei cinghiali che stanno compromettendo le semine e quindi i futuri raccolti e confinarli nel loro habitat liberando città e campi coltivati, il vicepresidente e l’assessore piemontese hanno sottolineato l’importanza di valutare un ampliamento dell’attività venatoria che è in corso di valutazione al Governo e che potrà essere attuata nelle zone non coinvolte dalle ristrettezze della Psa.
Tra il Piemonte e la Liguria
Di sicuro c’è che la barriera verrà installata sia sulle alture dell’Acquese (l’intervento prenderà il via da Ponzone) sia nelle zone (Olbicella e Piancastagna) poste al confine con la Liguria. Gli interventi urgenti riguardano anche il territorio di Cassinelle.
«Abbiamo manifestato alcune perplessità a proposito della strada provinciale 207 – spiega Andrea Barisone, sindaco di Molare – dove, a nostro avviso, manca proprio lo spazio fisico per la collocazione della rete». Il rischio è che, durante il periodo invernale, possa essere divelta dal passaggio degli spazzaneve.