«La curva dei contagi mostra i primi segnali di un cambio di rotta»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
È ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, ma dopo giorni caratterizzati da considerazioni preoccupanti, forse qualcosa inizia a muoversi in direzione opposta.
È quanto emerge dalla consueta analisi di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «la curva dei contagi comincia a evidenziare i primi segnali di un cambio di rotta. Sia chiaro, i nuovi casi sono ancora in crescita, ma rallenta decisamente il ritmo di incremento. In questo contesto, il Piemonte si comporta molto meglio di tante altre realtà italiane, a cominciare per esempio dalla Lombardia, e anche Alessandria mostra miglioramenti. Non si vedono effetti, se non minimi, sul sistema sanitario nonostante la crescita dei contagi che sta caratterizzando queste settimane».
Un primo riscontro pratico di quanto affermato dal professore emerge se prendiamo in considerazione l’incidenza dei nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti: nella classifica, l’Italia è al primo posto con 840 e una crescita del 18% (settimana scorsa era al 38%), mentre Alessandria è al secondo posto con 669 e ‘solo’ il 20% contro il 48% del venerdì precedente. «Di fatto assistiamo a un dimezzamento – aggiunge Bianchi – e considerazioni analoghe vanno fatte anche per Lombardia (555, 23%, ndr) e Piemonte, che completa il gruppo con 433 e una variazione del 15% rispetto al precedente 35%».
Il dato migliore, anche se sta peggiorando, rimane sempre quello di Cuneo, 282, il peggiore è di Alessandria.
In materia di numeri assoluti, il Piemonte sale da 16058 a 18504 contagi settimanali, 2446 in più e 2643 al giorno di media.
«Per una questione anche solo di dimensioni, traina sempre Torino, ovviamente, che contribuisce per il 50,5%, poi c’è Alessandria che è stabile al 15% e sul terzo gradino troviamo Cuneo, in leggera crescita al 9%. Cattive notizie, purtroppo, arrivano dal tasso di positività, la cui ascesa prosegue e arriva all’8,8%. Venerdì eravamo fermi all’8,2».
Sul fronte ospedaliero, i ricoveri in terapia intensiva salgono da 21 a 23, «ma sono stabili oramai da sei giorni e l’indice di saturazione è molto basso, al 3,3%, mentre i ricoveri ordinari erano 577 e diventano 569, confermando sostanzialmente il precedente riscontro. Il tasso di occupazione è all’8,4%. I decessi passano da 28 a 31, 8 dei quali ascrivibili all’Alessandrino, le cui vittime crescono da 5 a 8».
Consueta conclusione dedicata al focus sulla provincia, dove i contagi passano da 2280 a 2738, quindi 458 in più e 391 al giorno di media.
«Il numero dei guariti è molto elevato – sottolinea il docente – perché sono 2007 le persone che hanno sconfitto il virus negli ultimi sette giorni, ma per effetto di tutti i dati il bilancio finale è ancora negativo, in quanto i nuovi positivi crescono di 723 unità, raggiungendo quota 4650, l’1,1% della popolazione. La speranza è che le ultime, buone, indicazioni trovino ulteriori e ancora più solidi riscontri nei prossimi bollettini».