Ovadese, un girone di ritorno per rimettere a posto le cose
La squadra è pur sempre a cinque punti di distanza dal secondo posto
OVADA – Si può dire risultato minimo acquisito? Con i tre punti ottenuti ieri dall’Ovadese sul Cit Turin la squadra raggiunge quella quota 20 da molti indicata come base per poter essere più tranquilli. Ora l’ultima del girone di andata sul campo dell’Asca che a molti ricorda la sfida che caratterizzò il campionato vinto in Prima Categoria, dirà davvero qualcosa di come la formazione ovadese si è riconnessa alla stagione.
Avvicinamento tribolato
Inutile dire che l’ultimo mese non è stato semplice in casa Ovadese. In primo piano le difficoltà ad allenarsi con la presenza di alcuni giocatori positivi e quindi inutilizzabili, le incertezze generate da uno stop che si è prolungato dal 19 settembre. C’è però anche tutto il carico determinato dai risultati negativi ottenuti anche nell’ultimo periodo e dal retrogusto amaro lasciato dall’impossibilità di trovare sul mercato il tanto desiderato centrocampista. E così mister Raimondi si è arrangiato: Pellegrino davanti alla difesa, Anania e Xassan Calì più avanzata. L’inconsistenza degli avversari non dà la possibilità di capire quale sia il reale stato di salute della squadra.
Prospettiva immediata
La vittoria sul Cit Turin conferma che l’Ovadese non rischierà, salvo improbabili sorprese, di lottare per la salvezza. Serve però quel salto di qualità che nel girone di andata non è mai arrivato. Un paradosso che la squadra sia ora a soli cinque punti da un secondo posto occupato da quel San Giacomo Chieri che al Geirino acchiappò il pareggio solo nel finale. “Abbiamo perso troppi punti per stare”, ha ammesso di recente il vice presidente Andrea Repetto. La dirigenza sembra aver superato la fase pre natalizia in cui qualche risultato fece alzare più di un sopracciglio. Ora si guarda avanti anche in proiezione futura. “Le indicazioni di questa parte di stagione – ha precisato lo stesso Repetto nell’intervista pubblicata su “L’Ovadese” – serviranno a farci capire come migliorare le squadra”.