“Contagi, numeri sempre alti. Si rischia l’arancione”
Le consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Numeri sempre altissimi, anche se la nostra provincia non è più la peggiore del Piemonte. Negli ospedali della regione, però, continua ad aumentare la pressione e presto potrebbe concretizzarsi un altro cambio di colore.
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, spiega che “la crescita dei contagi prosegue sempre a ritmo estremamente sostenuto e con numeri così elevati è inevitabile, alla lunga, pagare dazio. Le terapie intensive, per esempio, hanno già superato la soglia critica che certifica il passaggio in arancione. Se andremo avanti così, stessa sorte toccherà presto anche ai ricoveri ordinari”.
Per quanto riguarda l‘incidenza, in testa alla classifica allunga ancora la Lombardia (2574 ogni 100mila abitanti), poi Piemonte (1816), Alessandria (1720) e Italia (1678). Vercelli è la migliore, con 1490, Vco torna a conquistare la maglia nera, con 2063, ma anche Biella, Cuneo e Asti vanno peggio di noi.
“In termini di numeri assoluti – aggiunge Bianchi – il Piemonte sale da 43617 a 77648 contagi settimanali, circa 34mila in più, con una variazione percentuale del 78%. La media? 11092 casi al giorno. Il traino è sempre rappresentato da Torino, che contribuisce con il 46%, segue Cuneo con il 14%, mentre Alessandria scende al 9%”.
Asintomatici da record, al 73% (dato precedente 69%), così come gli extraprotocollo toccano il minimo del 5%. “Ma il tasso di positività è del 16,2% e negli ultimi tre giorni addirittura del 20%. Se ci limitassimo alle teste, il 66%, quindi due persone testate su tre sono positive”.
Le terapie intensive, rispetto a venerdì scorso, passano da 102 a 136, con indice di occupazione del 21,7%. “La soglia è fissata al 20%, quindi è stata superata, mentre per gli ospedalizzati attualmente siamo al 26% e con questo ritmo di crescita potremmo passare il limite tra quattro giorni. Rischiamo seriamente di passare in zona arancione dal 17 gennaio”.
Sul fronte dei decessi, si registra un aumento di 28unità (da 54 a 82, 7 dei quali nell’Alessandrino): il tasso di letalità, allo 0,4%, resta basso, ma solo perché è cresciuto a dismisura il denominatore.
Infine Alessandria: i contagi erano 4977 e ora sono 7043, quindi 2066 in più. “Variazione percentuale del 52% – conclude Bianchi – e media di 1006 casi al giorno. I guariti sono tanti, 1896, ma gli attualmente positivi sono 5140 in più e raggiungono il totale di 11076, il 2,7% della popolazione”.