"Deposito nazionale di scorie radioattive: nessuno dei siti piemontesi è idoneo"
Le parole dell'onorevole Molinari (Lega) dopo l'interrogazione urgente alla Camera
Il 5 gennaio del 2021 la notizia del sito nazionale. Gli sviluppi
ALESSANDRIA – Era il 5 gennaio 2021 quando venne resa nota la Cnapi, ovvero la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito unico dei rifiuti nucleari.
Perplessità e proteste montarono immediatamente anche nella nostra zona, perché qui vennero individuate sei aree: la AL-8 che coinvolge Alessandria, Castelletto Monferrato e Quargnento; la AL-14, (Alessandria, Fubine e Quargnento); la AL-3 (Alessandria e Oviglio); la AL-2 (Alessandria, Bosco Marengo e Frugarolo); la AL-1 (Alessandria, Bosco Marengo e Novi Ligure). Tutte queste aree erano state valutate “molto buone”, mentre la Al-13 (Castelnuovo Bormida e Sezzadio) fu giudicata “buona”.
In particolare i siti di Castelletto -Quargnento e Bosco-Novi sembravano particolarmente idonei.
In tutta Italia, in base al documento dello scorso gennaio, reso noto dopo sei anni di attesa, risultano 67 le aree che potrebbero accogliere i rifiuti, a bassa e media intensità, “provenienti in particolare reagenti farmaceutici, mezzi radiodiagnostici degli ospedali e terapie nucleari, radiografie industriali, guanti e le tute dei tecnici ospedalieri, controlli micrometrici di spessore delle laminazioni siderurgiche”.
La battaglia durò a lungo (e non è del tutto conclusa). Alle rimostranze dei sindaci, che si fecero interpreti delle perplessità della popolazione, si aggiunse l’impegno dei parlamentari alessandrini. In particolare, Roma valutò positivamente due osservazioni: la non opportunità di un deposito di scorie nucleari in zone prossime a siti Unesco; la presenza di falde acquifere e, soprattutto, il fatto che un sito nell’alessandrino andrebbe a gravare in una zona già penalizzata dal punto di vista ambientale.
"Deposito nazionale di scorie radioattive: nessuno dei siti piemontesi è idoneo"
Le parole dell'onorevole Molinari (Lega) dopo l'interrogazione urgente alla Camera
Presupposti questi che, a 12 mesi di distanza dalla notizia che fece molto rumore, sembrano mettere “in tranquillità” il nostro territorio. Dove però ancora nessuno ha abbassato la guardia.