Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei…
Ricetta del Buon Natale…
“Mescola un cucchiaio d’amore con un bicchiere di gioia e un pizzico di allegria. Amalgama bene il tutto con un sorriso.
Sfornerai un dolce Natale che scalderà a tutti i cuore!”
L’anno passato mio figlio Giacomo ha dedicato alla nostra famiglia questa magnifica poesia di Natale. Abbiamo filmato il tutto per inviarlo ad amici e parenti assenti. Si, perché l’anno scorso, di questi tempi, eravamo in pieno lockdown – quest’anno poco ci manca – e ci preparavamo per un Natale in solitudine, senza nonni, senza zii e cugini, senza affetti.
Ma noi tre, lo zoccolo duro, mamma, papà e figlio, ci preparavamo al 25 dicembre, non senza nostalgia.
Avevo ideato una nuova ricetta, lasagne salmone e zucchine, e tenuto conto che non sono una brava cuoca, il risultato non fu dei migliori. Meno male che c’era il torrone ricoperto di cioccolato! Una consolazione.
Tuttavia Natale 2020 passò senza colpo ferire, almeno questo è ciò che ci piace pensare, anche se personalmente ritengo che rimarrà negli annali… probabilmente in compagnia del Natale 2021. Si, perché il programma è molto simile. Non siamo al momento in zona rossa, ma i parenti timorosi e allarmati dalle notizie di Governo e media, rimarranno ognuno a casa propria.
Quest’anno ho chiesto a mio figlio Giacomo cosa desiderasse per Natale. Non parlo di regali e doni – per quello c’è la tradizionale letterina a Babbo Natale, ma di “desideri”, che nascono dal cuore.
“Mamma, sarebbe bello passare le feste anche con il mio più caro amico, magari invitarlo al ristorante, insieme a tutta la mia famiglia, e anche la sua, compresi i cugini. Vorrei anche sapere cosa regalare a te e poi vorrei che fosse un anno buono. Intendo che i miei compagni non mi facciano più sentire escluso.”
Gli dovrò spiegare che non sarà possibile. Ed il perché.
I bambini sono tra coloro che più hanno sofferto degli effetti secondari causati da lockdown ed isolamento sociale. I più piccoli hanno mostrato variazioni comportamentali, come iperattività, disturbi del sonno, irritabilità, regressioni.
Le famiglie sono state messe a dura prova, destabilizzate. Ricordiamoci che la socializzazione nel bambino è un bisogno primario, importante quanto il bisogno di nutrimento ed il bisogno di essere amati. I bambini per fortuna sono anche pieni di risorse. Sono capaci di adattarsi, di apprendere il nuovo, di andare avanti.
Non siamo forse tutti stupiti nel vedere, ogni giorno, i nostri figli indossare per 8 ore una mascherina rimanendo seduti in un banco? Abbiamo dovuto normalizzare comportamenti che di naturale hanno ben poco. Respirare liberamente, potersi muovere, socializzare. Generazione mascherina, così potremmo chiamarla.
Eppure la capacità innata dell’uomo di apprendere il nuovo, di adattarsi, spiccata nel bambino, ci porta ad alzare l’asticella. L’ambiente chiede, e l’uomo si adatta. Questo meccanismo spiega la resistenza – e non resilienza – degli ultimi due anni.
Eppure, anche se ci si conforma necessariamente alle regole sempre più rigide, il nostro corpo e la nostra psiche, parlano, per noi. Ed ecco che possono subentrare disturbi psichici e fisici.
Come passare dunque indenni il prossimo Natale? Come realizzare i desideri di mio figlio Giacomo? E dei vostri figli?
Io la ricetta del Buon Natale in realtà non ce l’ho. Posso dirvi di mettervi in ascolto, di voi stessi e degli altri, riconoscendone il valore, mantenendo una prospettiva critica e dialettica verso ciò che ci accade e che accade, rispettando le regole e mostrando i nostri sentimenti alle persone cui vogliamo bene.
Un biglietto di auguri, una frase densa di significato, un pensiero dedicato, un gesto simbolico.
E allora Buona Natale, a tutti voi!