Paola Varese: «"Covi a casa" nasce dalla mia malattia»
L'oncologa ovadese racconta la sua esperienza di medico alle prese con la cura e il progetto avviato nel distretto Acqui…
OVADA – Nasce dall’embrione sperimentato, prima a Ovada poi in tutto il distretto sanitario che comprende anche Acqui durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria, la rete di cure domiciliari rivolta a pazienti cronici con più patologie, che sarà sviluppata nella nostra regione. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, intervenuto alla festa per i dieci anni di Cigno, la fondazione che coordinerà il nuovo progetto di telemedicina elaborato per la provincia di Alessandria. Cigno, nella primavera 2020 ha dato una spinta decisiva alla nascita di “Covi a casa”, il protocollo di cure domiciliari per pazienti affetti da coronavirus che poi si è trasformato nel protocollo regionale.
Paola Varese: «"Covi a casa" nasce dalla mia malattia»
L'oncologa ovadese racconta la sua esperienza di medico alle prese con la cura e il progetto avviato nel distretto Acqui…
“I territori periferici – ha affermato lo stesso Icardi – sono spinti da un valore e uno spirito identitario importanti che a volta non si riscontra nelle aree metropolitane. Questa caratteristiche rappresentano il giusto contesto per sperimentare. “Covi a casa” ne è un esempio concreto. Il nostro obiettivo dev’essere evitare le ospedalizzazioni non necessarie. Farlo significa offrire cure più appropriate, salvare vite umane”.
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Il progetto elaborato da Cigno sarà sostenuto dalla Compagnia di San Paolo con un contributo da 200 mila euro. “Si tratta – ha chiarito Luigi Vercellino, direttore generale di Asl Al – di un progetto importante per affrontare quella che sarà la sfida più importante per i prossimi anni. La telemedicina permette di gestire con molta più efficacia determinate problematiche. Soprattutto in un contesto in cui le risorse, in termini di medici, sono scarse e le Asl periferiche devono diventare più attrattive per i professionisti”.