Vino e Tartufi, i produttori locali tra via San Paolo e via Cairoli
OVADA - Un moderno centro multimediale a disposizione dei visitatori. Ovada fa il conto alla rovescia per “Vi. Ta. Vino&tartufi”, l’evento…
Novità e conferme per la manifestazione di domenica 21 novembre
OVADA – Qualcuno potrà chiamarlo l’accordo della «cuginanza». L’espressione è stata utilizzata da Laura Gaggero, assessore al Turismo del Comune di Genova. Il capoluogo ligure avrà un ruolo di primo piano nell’ambito di “Vi.Ta. – Vino&Tartufi” in programma domenica prossima, 21 novembre. In piazza Assunta (dove, nel contempo, alle ore 16.00 e 16.30 si svolgeranno le visite guidate al campanile della Parrocchia: prenotazioni disponibili presso lo Iat di via Cairoli, ndr) sarà infatti allestito un banco con i prodotti migliori che la “Superba” può offrire.
Il pesto, naturalmente. E poi la focaccia, i vini bianchi, i formaggi e i dolci con uno sguardo al Natale sempre più vicino. Tutto certificato dalla Camera di Commercio che ha coordinato l’operazione. Questa nuova collaborazione è stata studiata nel dettaglio. Lo scambio prevede una vetrina tutta ovadese all’interno degli eventi principali genovesi.
«Siamo due territori che da sempre guardano l’uno all’altro, legati da un fitto scambio delle merci – spiega proprio Laura Gaggero -. Per noi l’apertura al basso Piemonte rappresenta un elemento importante. Tutti dobbiamo imparare a raccontare meglio le bellezze che possiamo offrire».
Vino e Tartufi, i produttori locali tra via San Paolo e via Cairoli
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«La presenza di Genova – chiarisce Marco Lanza, assessore ovadese al commercio – arricchisce la nostra manifestazione e rappresenta un indirizzo chiaro di quello che vogliamo fare per i prossimi mesi». L’operazione di fatto è partita un anno fa con un incontro in videoconferenza tra i sindaci delle due città. L’idea si è poi sviluppata fino ad arrivare allo stadio attuale. Nel corso dell’estate i discorsi erano proseguiti cercando di individuare linee di sviluppo per strategie commerciali comuni.
«Genova – prosegue Gaggero – ha bisogno di essere scoperta. Mi capita spesso di parlare con turisti che sbarcano con le crociere che si sorprendono di quanto sia bella la parte a ridosso del porto». Intercettarne una minima parte per una “capatina” in basso Piemonte significherebbe dare forza alla crescita dei numeri e al movimento evidenziato negli ultimi dodici mesi.
«In questi anni – aggiunge Lanza – Genova è stata un esempio con il recupero di quell’ambizione di essere protagonista che anche noi dovremmo avere. Stiamo lavorano a progetti per concretizzare le idee che per ora sono state solo enunciate». La nostra città guarda alle strategie messe in atto oltre il confine regionale anche per rivalutare il patrimonio commerciale da più tempo in attività. In particolare le «Botteghe storiche» sono un esempio di come restituire identità alle attività che rappresentano un patrimonio per tutti.