Molinari: "Nessun sito piemontese è idoneo"
La Camera aveva approvato una mozione del deputato alessandrino che escludeva in pratica tutti gli otto siti piemontesi: Sogin ne…
Le parole dell'onorevole Molinari (Lega) dopo l'interrogazione urgente alla Camera
ALESSANDRIA – “Il ministro Cingolani ha confermato in aula alla Camera che il management Sogin già lo scorso maggio era perfettamente a conoscenza della mozione unitaria approvata dalla Camera il 13 aprile sui criteri di individuazione del sito per il Deposito nazionale delle scorie radioattive. Immagino quindi, in perfetta sintonia con il ministro, che le affermazioni dei giorni scorsi da parte di manager Sogin in Piemonte siano state ‘episodiche’, niente più che un incidente di percorso. L’importante ora è che ciò sia dimostrato dai fatti, e che si prenda atto che, in base ai criteri della mozione approvati dalla Camera, nessuno dei siti piemontesi indicati da Sogin è in realtà idoneo ad ospitare il Deposito nazionale delle scorie radioattive”.
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, è visibilmente soddisfatto della risposta che il ministro della Transizione Ecologica ha fornito alla sua interrogazione urgente in aula a Montecitorio, questo pomeriggio.
Molinari: "Nessun sito piemontese è idoneo"
La Camera aveva approvato una mozione del deputato alessandrino che escludeva in pratica tutti gli otto siti piemontesi: Sogin ne…
“Una mozione approvata dal Parlamento è un atto vincolante per il Governo – aggiunge l’esponente del Carroccio – e la mozione stessa, a mia prima firma, fu ampiamente e trasversalmente sostenuta proprio perché contenente credo criteri di esclusione oggettivi e condivisi. Ad esempio per i siti Unesco, per la pressione ambientale, per i territori agricoli di pregio, per questioni legati alla ricchezza delle falde acquifere e altre ancora. Certo, da deputato piemontese e alessandrino, non posso non stupirmi del fatto che, secondo la Carta Cnapi, su 12 aree ritenute di prima fascia per ospitare il Deposito ben 7 siano in Piemonte, e di queste addirittura 5 in provincia di Alessandria. Occorre quindi mettere mano alla carta e correggere gli evidenti errori che sono stati fatti, seguendo anche quella che è la volontà dei territori e del Parlamento”.