Castelletto d’Orba, l’alluvione è un ricordo sempre vivo
Via IV Novembre, le operazioni di sgombero
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Redazione  
25 Ottobre 2021
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Castelletto d'Orba

Castelletto d’Orba, l’alluvione è un ricordo sempre vivo

Sono passati due anni dall'inondazione causata dal rio Albara. Partita la progettazione per lo scolmatore

CASTELLETTO D’ORBA –  Castelletto ricorda in questi giorni l’alluvione dell’ottobre 2019, la seconda in cinque anni, forse il momento di massima difficoltà per il paese amministrato da Mario Pesce. Il Rio Albara inghiottì l’area bassa del paese tra via Fracchia e via IV Novembre. La collina sovrastante “esplose” (per utilizzare un’espressione dell’onorevole Federico Fornaro, già sindaco del paese) sotto il peso dell’acqua isolando la borgata della Bozzolina. Ora la paese chiede di poter andare oltre la paura che si genera ad ogni occasione in cui la pioggia è più abbondante.

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Imbuto nel centro

Il problema è stato individuato più volte. La violenza delle precipitazioni autunnali fa il paio con l’imbuto creato dallo scorrere del rio nel tratto precedente al parcheggio Volta. L’acqua, costretta in un canale angusto, “rimbalza” ed esce da barriere insufficienti a contenerla. I segni sulle abitazioni limitrofe dimostrarono con chiarezza come nel 2019 sia stato peggio che nel 2014, l’altra esondazione recente. Anche il ponticello “del cannone” aggrava la situazione trasformandosi in un tappo a causa dei detriti e della vegetazione che vi rimane incastrata sotto. L’ipotesi per ovviare al problema è il ben noto “scolmatore” che si vorrebbe realizzare.

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Atto d’accusa

La sferzata di cui fu protagonista Mario Pesce, durante una visita dei vertici nazionali della Protezione Civile ad Alessandria per fare il punto della situazione, divenne il simbolico grido di dolore di tanti primi cittadini che non sono nelle condizioni di gestire il loro territorio. Da un lato l’impossibilità a effettuare una corretta manutenzione, dall’altra le cifre inarrivabili necessarie per gli interventi straordinari. Un peso insopportabile per l’amministrazione. “Prima della fine del mio mandato (il secondo ndr) – spiega ancora Pesce – voglio lasciare le cose a posto”. Lo scolmatore è alla fase della progettazione. Ad occuparsene è stato chiamato Alberto Dolcino che in paese chiama “l’ingegnerino”. In realtà un protagonista principale per le operazioni di ripristino più importanti.

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Risorse scarse

Nel caso di Castelletto d’Orba la cifra necessaria supera i 4.5 milioni di euro. L’idea è quella di rallentare l’acqua, con appositi laghi e aree di sfogo, prima del suo ingresso in paese. Nel frattempo tutte le volte che il cielo si scurisce, a Castelletto sospirano.

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