Oddone per la "prima" del Comunale: «Riaprire un teatro è emozionante»
Attesa per la serata inaugurale
Serata di gala con le note del Rebora Festival
OVADA – La lunga attesa andrà ad esaurirsi ufficialmente questa sera, con la riaccensione delle luci del Teatro comunale di Ovada. Il primo spettacolo dell’edizione autunnale del Rebora Festival rappresenta l’occasione per restituire alla città una parte importante persa nel maggio 2012 con la conclusione della gestione storica affidata alle sorelle Dardano.
Poi un unico tentativo andato a vuoto di trovare un sostituto. E un lungo percorso obbligato per uniformare lo spazio a norme nel frattempo cambiate.
L’attualità è oramai nota. La sala, mantenuta alla sua capienza originaria di 313 posti ha subito un importante restyling per un investimento complessivo di 400 mila euro. La cifra è stata ottenuta anche grazie a un contributo arrivato dalla Regione Piemonte che copre la metà dell’importo.
Oddone per la "prima" del Comunale: «Riaprire un teatro è emozionante»
Attesa per la serata inaugurale
La restante parte arriva da risorse del Comune. L’intento è quello di fare dello spazio un polo culturale aperto alle associazione e sede di una vera e propria stagione.
Nei piani comunali la serata di domenica doveva in qualche modo sancire anche l’inizio del rapporto col nuovo gestore. Non sarà così. La gara, avviata con l’indagine di mercato del 18 agosto, non si è ancora conclusa. Manca l’aggiudicazione da parte della Provincia di Alessandria. E così per aprire la sala si farà conto sui volontari dell’associazione “Rebora”.
Ma la “fumata bianca dovrebbe essere solo rimandata. Sono quattro i possibili aspiranti alla gestione, un contratto che scadrà nel giugno 2024. Importo complessivo di 270 mila euro con possibilità di proroga per altri 24 mesi. Il gestore dovrà occuparsi dell’organizzazione di un ciclo annuale di spettacoli, al tempo stesso dovrà prevedere “finestre” per le iniziative di interesse comunale e assicurare una serie di rappresentazione rivolte agli alunni delle scuole.
Palazzo Delfino contribuirà però con 32 mila euro circa all’anno, più altri 11 mila euro come rimborso per le spese sostenute per il riscaldamento.