Teatro, si cerca la riapertura dopo nove anni
L'indagine di mercato per un gestore si concluderà il 18 agosto. La sala è stata recuperata con fondi comunali e della Regione
OVADA – C’è tempo fino al prossimo 18 agosto per avanzare candidatura alla gestione del Teatro Comunale di Ovada. Palazzo Delfino ha pubblicato l’invito a partecipare rivolto ad associazioni culturali e soggetti già attivi nel settore. In palio, se così si può dire, c’è un accordo che sarà valido tra il mese di ottobre di quest’anno e il giugno 2024 con una possibilità di proroga per i 2 anni successivi. Il valore stimato dell’incarico ammonta a poco più di 271 mila euro ai quali se ne aggiungerebbero altri 180 in caso di prolungamento della collaborazione.
Onori e oneri
L’obiettivo è quello di recuperare al più presto quello che deve tornare ad essere il primo polo culturale della città dopo che negli ultimi anni per gli spettacoli ci si è “arrangiati” con lo Splendor, la Loggia di San Sebastiano e altri spazi all’aperto. I lavori di rimessa a norma della sala, inaugurata nel 1933 sono ormai terminati. Dal punto di vista estetico nulla è cambiato o quasi, i posti a sedere sono rimasti 313. È rimasta anche l’attuale entrata principale, installata successivamente davanti all’ingresso vero e proprio del teatro che a qualcuno, per motivi estetici, ha fatto alzare un sopracciglio. All’interno ci si è concentrati soprattutto sull’impiantistica per un intervento da 400 mila euro, realizzato sul progetto redatto dagli ingegneri Enrico Ferrari e Giovanni Gatti, finanziato per metà della cifra dalla Regione Piemonte. Il nuovo gestore dovrà assicurare almeno una stagione da 6 spettacoli teatrali, da concordare con l’amministrazione comunale, almeno due appuntamenti rivolti ai ragazzi delle scuole e altrettanti pensati per le famiglie. Il Comune, che disporrà ogni anno un contributo con un tetto massimo di 32 mila euro, si è riservato 20 giornate gratuite all’anno per sé. Il gestore potrà organizzare anche convegni, concerti, dibattiti e conferenze, potendo trattenere i proventi di bigliettazione e abbonamenti sottoscritti dagli spettatori.