Tutto il paese ricorda Stefano Rapetti
Lo sfortunato operaio scomparso vent'anni fa nel tentativo di sedare una lite famigliare
OVADA – Domani, sabato 7 agosto sarà il ventesimo anniversario della scomparsa di Stefano Rapetti. Aveva 36 anni l’operaio della Bioindustria quando perse la vita nel tentativo di fare da pacere in una tragica lite famigliare. Domenica 8 agosto, dalle 10.15, la famiglia ricorderà il generoso giovane con una Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Silvano d’Orba. Per tanti sarà l’occasione di ricordare un uomo con principi solidi, di grande altruismo e molto apprezza per le doti umane.
Il drammatico episodio
Rapetti fu colpito da un proiettile calibro 9. A spararlo fu Aldo Cozza, 43 anni, residente nel vicino comune di Arquata Scrivia. Nella notte l’uomo si era introdotto nell’abitazione della sua ex convivente. Con lei anche un ragazzo di 17 anni e un bimbo di 11 che rischiarono la vita. L’unica responsabilità di Rapetti quella di essere vicino di casa e, nell’imminente pericolo, non aver atteso l’arrivo delle forze dell’ordine. L’uomo, come tanti abitanti di quell’area del paese, fu richiamato dalle urla provenienti dall’abitazione, una lite evidentemente degenerata tra l’uomo e la donna. Nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa i famigliari lo descrissero come una persona impulsiva e generosa. Il sindaco del paese, Giuseppe Coco, proclamò un giorno di lutto cittadino. Rapetti morì dopo l’inutile trasferimento all’ospedale di Novi. L’ultimo gesto: la donazione degli organi autorizza dalla famiglia secondo la sua volontà.