Vaccini, Cirio: «”Effetto Draghi”, raddoppiate le preadesioni»
TORINO – «Il Piemonte è e resta in zona bianca. Al momento siamo ben lontani da altri tipi di situazione. Ma per procedere su questa strada bisogna continuare a rispettare le norme “anti-Covid”».
Nel corso della conferenza stampa per la presentazione della nuova rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, il governatore regionale, Alberto Cirio, ha fatto il punto della situazione, a poche ore dalla conferenza stampa congiunta del premier Mario Draghi e dei ministri Marta Cartabia (Giustizia) e Roberto Speranza (Salute) sull’ormai imminente istituzione del “Green pass”.
«I tre pazienti piemontesi che attualmente sono in terapia intensiva a causa del “Covid-19” non sono vaccinati – afferma Cirio -. Noi, sul fronte della vaccinazione, restiamo a favore della libera scelta, ma stiamo lavorando con grande impegno affinché tutti possano scegliere la soluzione migliore. Esistono casi di vaccinati che sono stati contagiati dal virus, ma nella maggior parte si tratta di asintomatici».
Il Governatore regionale del Piemonte ha anche mandato un ringraziamento al generale Francesco Paolo Figliuolo, che domenica mattina sarà a Sestriere per l’inaugurazione della mostra sui XX Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Torino 2006.
«Grazie a lui, nel mese di luglio abbiamo potuto beneficiare di ulteriori 20mila dosi di vaccino – spiega Cirio – Ad agosto saranno raddoppiate. Ma, se potessimo contare su un maggior numero di strutture, la campagna di vaccinazione in Piemonte potrebbe offrire numeri ancora migliori. Al momento facciamo 38-40mila dosi di vaccino al giorno ma, con un miglioramento complessivo, potremmo tranquillamente arrivare a 60 mila». Nel frattempo da lunedì le porte degli hub vaccinali saranno aperte per i ragazzi dai 12 ai 19 anni senza obbligo di prenotazione. Basterà presentarsi all’ingressi dei centri regionali per essere vaccinati.
In chiusura, Cirio ha parlato anche del “Green pass” e degli scontri che si sono verificati nella serata di ieri a Torino. «È legittimo protestare e manifestare il proprio dissenso, in forma pacifica. Per quanto riguarda il provvedimento nazionale, abbiamo chiesto al Governo di cercare una soluzione idonea, da qui al 6 agosto, per i ristoratori. Non potranno certamente essere loro a farsi carico di questa ulteriore incombenza, a partire dai controlli».