Casello di Predosa: da Slala un’analisi dei flussi di traffico
L'obiettivo è stimare i vantaggi logistici che andrebbero a generarsi con la nuova uscita sulla A26
ACQUI TERME – Il casello di Predosa rimane una priorità e per dare maggior peso alle proprie istanze un gruppo di comuni del territorio ha richiesto uno studio dei flussi di traffico che dalla A26 confluiscono nell’Acquese, l’Ovadese e verso la Liguria. Dell’indagine se ne sta occupando la Fondazione Slala, più precisamente l’ingegner Angelo Marinoni, a capo della commissione “Interventi strategici”. Uno studio «assolutamente necessario» che verrà messo a disposizione dei Comuni probabilmente entro qualche settimana e che diventa propedeutico all’eventuale realizzazione del progetto. Un’analisi che finora non era mai stata presa in considerazione e che servirà a fornire un quadro più chiaro in relazione al tipo di traffico che potrebbe andare a incidere sulla nuova uscita autostradale. L’obiettivo è arrivare a stimare i vantaggi logistici che andrebbero a generarsi aprendo una nuova uscita nel comune di Predosa, con particolare riferimento al traffico di auto e mezzi pesanti che al momento congestiona le arterie provinciali dell’Acquese e dell’Ovadese.
«Il traffico pesante è aumentato e la viabilità cittadina si è notevolmente appesantita. Il nuovo casello renderebbe più pratici e veloci gli accessi turistici e commerciali verso l’Acquese», aveva dichiarato Paolo Lantero, sindaco di Ovada, in occasione della conferenza stampa di aprile con i sindaci di Acqui e Predosa.
«Opera semplice e utile»
Se non è più possibile avere dati storici attendibili si può invece arrivare a stabilire quali sarebbero i margini di gestione dei flussi nell’eventualità che il nuovo casello sulla A26 e la relativa bretella che collegherebbe Predosa al territorio acquese diventassero realtà. L’analisi di Slala, tra l’altro, è stata concordata in sintonia con Aspi (Autostrade per l’Italia S.p.a), favorevole all’idea di aprire un nuovo sbocco autostradale per agevolare il traffico pendolare e commerciale “da” e “per” i comuni dell’Acquese e dell’Ovadese.
«Il nuovo casello di Predosa permetterebbe di offrire una migliore accessibilità verso le diverse aree della provincia, di canalizzare i flussi del “t rasporto pesante” che insistono sulla viabilità ordinaria e farà sì che un’importante opera come l’A26 diventi più utile e funzionale per il territorio», aveva spiegato Angelo Marinoni durante l’incontro con i sindaci. «Siamo convinti che le nostre ricerche porteranno a risultati inequivocabili. Si tratta di un’opera semplice ma estremamente utile, che ci consentirebbe di mettere un po’ di ordine nel disordine».