Riconoscimento Unesco: l’Ovadese può sperare
Il progetto sarà presentato a breve alla Provincia
OVADA – Prende forma l’ambizione di Ovada di rientrare almeno nella “buffer zone” del sito di Langhe Roero e Monferrato definito patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La conferma è arrivata da Gianfranco Comaschi, presidente dell’associazione che ha curato la candidatura, nella serata organizzata per celebrare il settimo compleanno del riconoscimento. «Il progetto originario – ha spiegato Comaschi – prevedeva l’inclusione di 11 zone diverse. In questo senso è possibile immaginare un allargamento che comprenderebbe anche l’Ovadese». L’orizzonte temporale, già definito qualche settimana fa, punta al 2022.
«Quella che abbiamo fatto – ha proseguito Comaschi – è stata un’operazione culturale per superare vecchie divisioni politiche, diffidenze reciproche che non hanno aiutato. Il territorio è uno solo e il sito è considerato con grande attenzione nel panorama italiano. Essere tra i soggetti che hanno siglato un accordo con la Cina nell’ambito della nuova via della Seta spiega quanta strada è stata fatta».
«La nostra ambizione – ha accolto l’apertura il sindaco, Paolo Lantero – è sempre stata quella di diventare porta sud di questo territorio». Nel 2013 non fu possibile superare impedimenti tecnici, in particolare la lontananza geografica del territorio dal cuore dell’area oggetto del riconoscimento. Un elemento che dovrà essere soppesato anche in questa occasione ma che appare superabile.
«Oggi abbiamo le carte in regola – ha concluso Comaschi – per completare il nostro lavoro proprio perché siamo considerati con grande rispetto. Sarebbe un grandissimo risultato per tutti». La prima presentazione del progetto sarà presentato alla Provincia che avrà un ruolo di coordinamento in area più vasta.