“Contagi, quadro buono per il Piemonte e per Alessandria”
Le riflessioni (e i grafici) del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – La tendenza generale resta buona, anche se emerge qualche segnale di criticità. Da monitorare con attenzione nei prossimi giorni. È quanto emerge, in estrema sintesi, dalle consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, che ‘promuove’ ancora una volta sia la regione che la provincia.
«Nella classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti – spiega il professore – le distanze sono oramai minime, con il Piemonte in testa, ma in costante calo, a quota 115, davanti a Italia, Lombardia e Alessandria, che chiude confermandosi sotto quota 100, a 95 per la precisione. E sicuramente si tratta di una buona notizia».
Altro minimo storico
In fatto di nuovi casi settimanali totali, il Piemonte scende da 5901 a 5011, 890 in meno e 716 al giorno. La riduzione in percentuale, invece, è pari al 15%. «Siamo al minimo storico della terza ondata – aggiunge Bianchi – e vicini anche a quello della seconda. Il traino è fornito da Torino e Cuneo, che vanno benissimo, ma anche Alessandria e Novara si comportano bene. Male, invece, Asti e Vercelli».
In leggera risalita il dato relativo agli asintomatici (41,2%), ancora eccellente il risultato delle Rsa, la cui diminuzione è del 29% (in numeri, meno di 50 casi al giorno), mentre aumenta il contributo delle scuole. In settimana, 799 contagi.
«L’elemento preoccupante – avverte Bianchi – è rappresentato dalle terapie intensive, i cui dati sono anomali e da monitorare con grandissima attenzione. Il saldo settimanale è ancora negativo, con 33 unità in meno e tasso di saturazione che cala al 25%, ma negli ultimi giorni ho osservato pericolose oscillazioni. E gli ingressi hanno ripreso a salire, mentre le uscite sono sostanzialmente stabili. Ancora molto bene, viceversa, i ricoveri ordinari, in discesa di 362 unità».
12 decessi, in crescita
Per quanto riguarda Alessandria, in materia di contagi settimanali scendiamo da 452 a 408, quindi 44 in meno, e un calo del 10% in termini percentuali. «Siamo a 58 casi al giorno – conclude il professore – in ulteriore calo, mentre i guariti rallentano un po’, ma sono pur sempre 477, e quindi un numero ancora elevato. In controtendenza i decessi, 12 in più rispetto a martedì scorso, con un tasso di letalità che è tornato a superare quello del Piemonte. Quali sono le prospettive generali? Difficile fare previsioni, questa è una settimana importante per capire se la discesa proseguirà o se inizia una fase di stabilizzazione».