Covid: “Senza coprifuoco a cena fuori 2 italiani su 3”
Senza il coprifuoco a maggio possono tornare a cena fuori due italiani su tre (62,5%) che mangiavano in ristoranti, pizzerie ed agriturismi la sera almeno una volta al mese, prima dell’emergenza Covid.
E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti in riferimento all’ordine del giorno votato alla Camera da tutte le forze che sostengono il Governo e che prevede una valutazione nel mese di maggio del coprifuoco sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico.
“Le cene coprono già da sole l’80% del fatturato. Lo stop alle limitazioni dell’orario – evidenzia Stefania Grandinetti, presidente Terranostra Piemonte – aiuta le aperture serali a cena nei nostri agriturismi che, spesso, sono situati in aree rurali, lontani dai centri abitati, per cui necessitano di più tempo per essere raggiunti”.
“L’allentamento delle misure anti contagio è atteso dopo mesi di lockdown che hanno privato gli italiani di una componente importante della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori con un crollo del fatturato della ristorazione del 42% nel 2020 – fanno notare Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Un costo che si trasferisce a cascata sull’intera filiera tanto che le difficoltà si registrano a valanga su tutti i settori dell’agroalimentare con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Dalla carne, ai salumi, dal vino ai formaggi: sono diversi i prodotti alimentari piemontesi di eccellente qualità che trovavano sbocco principalmente nella ristorazione di alto livello. Per questo è fondamentale far ripartire il turismo e la ristorazione per evitare il rischio di una estate senza stranieri in vacanza e per dare linfa all’economia del nostro territorio”.