Scalo Alessandria, al via lo studio per lo smistamento merci
Dovrà valutare la sostenibilità economica del centro merci al servizio dei porti di Genova e Savona nello smistamento ferroviario. Tra i progetti di Slala, anche il casello di Predosa
ALESSANDRIA – Inizieranno nei prossimi giorni i lavori per lo studio trasportistico relativo al nuovo scalo di Alessandria. Le manifestazioni di interesse sono state raccolte da Uirnet (organismo di diritto pubblico e soggetto attuatore unico del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile per la realizzazione e la gestione della Piattaforma logistica nazionale) e l’incarico è stato affidato dal ministero al raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Redas Engineering (sedi a Monza e Firenze, opera nel nel campo dell’ingegneria del traffico e dei trasporti; ha già collaborato con Rfi ed è esperta del nord ovest), Go Mobility (opera sia a livello nazionale che internazionale nel campo della consulenza per la pianificazione dei trasporti e della mobilità, sede a Roma), Fit Consulting (sede a Roma, nata per la progettazione ed erogazione di servizi di consulenza tecnico-scientifica nell’ambito dei trasporti, mobilità e logistica).
Il “Servizio di redazione dello studio trasportistico relativo al nuovo scalo di Alessandria e di supporto alla successiva analisi costi e benefici” è finalizzato a valutare la sostenibilità economica di un nuovo centro merci all’interno dello Scalo Smistamento di Alessandria.
«Finalmente si comincia con un primo passo che conferma il ruolo centrale che potrà giocare il capoluogo in questa ottica di sviluppo». Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, commenta con queste parole l’avvio dei lavori per lo studio trasportistico. «Lo scalo, all’interno del Basso Piemonte, assumerà un peso strategico decisivo che conferma la visione che abbiamo sempre avuto, come amministrazione comunale, nei confronti dell’operazione che porterà a ridare una funzione operativa allo scalo in funzione diretta del sistema logistico. Siamo di fronte – aggiunge il primo cittadino di Alessandria – anche alla conferma del ruolo strategico del nostro territorio, come confermano sia l’insediamento di Amazon, sia quelli che si concretizzeranno nel prossimo futuro».
Lo studio è il primo passaggio previsto dall’accordo tra Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Uirnet per la progettazione del nuovo “Centro di Smistamento di Alessandria”. Analizzerà la sussistenza della basi logistiche ed economiche affinché lo scalo possa diventare un hub di riferimento, nel Basso Piemonte, per i porti di Genova e Savona, dove costituire e lanciare i convogli merci a lungo percorso.
Al termine di quattro mesi di lavoro è prevista la seconda fase con la realizzazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica.
Il “Nuovo Scalo di Alessandria” sarà prevalentemente funzionale alle attività dei porti gestiti dalla Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per favorire/supportare il decongestionamento delle aree urbane tramite lo spostamento sul sistema ferroviario di una rilevante quota di traffico stradale generato dalle attività portuali. Lo studio costituisce il passaggio propedeutico alla progettazione di fattibilità tecnica economica. Al centro delle valutazioni ci saranno la domanda di trasporto merci multimodale nell’area nord ovest del Paese e i collegamenti da/a l’area e, in particolare, la quota di merce che, sulla base del modello di esercizio definito, potrà essere movimentata nello scalo. In particolare, dovrà prevedere la quota dei traffici di gravitazione portuale che, tramite un servizio di navettamento esclusivamente di tipo ferroviario tra il sistema portuale e Alessandria, possa utilizzare il nuovo scalo come stazione di arrivo e partenza dei treni da e per le località di origine e destinazione finali, nonché le relative condizioni economiche di sostenibilità.
La Fondazione Slala – Sistema logistico del nord ovest d’Italia (ha una partecipazione in Uirnet) ha puntualizzato, ancora durante il recente Consiglio generale, come le azioni intraprese attraverso il costante coordinamento con enti, istituzioni, società private del Basso Piemonte stiano iniziando a dare i frutti. «L’assegnazione dello studio trasportistico, da parte del Ministero delle infrastrutture, è uno di questi, così come è parallelamente ripresa l’attività per la realizzazione del primo Buffer nel Basso Piemonte. Ricordo che sono aree ad alta automazione dedicate al traffico camionistico portuale che hanno come obiettivo quello di decongestionare le zone portuali nelle operazioni di carico e scarico dei contenitori». Le parole sono di Cesare Rossini, presidente di Slala. Che ricorda anche l’iniziativa promossa a livello nazionale per «sollecitare l’estensione dell’attuale Zona logistica semplificata (Zls) anche ad altri Comuni, fra cui Tortona, Pozzolo Formigaro, Predosa, Capriata d’Orba, Castelletto d’Orba, Silvano d’Orba, Casale Monferrato, Asti, Villanova d’Asti. L’azione promossa dalla Fondazione Slala in questo ambito è il frutto dell’attività della Commissione Logistica delle merci, presieduta da Francesco Mariani e coordinata da Nicola Bassi.
Senza dimenticare, infine, l’ultimo lavoro di coordinamento degli enti locali dell’Ovadese e dell’Acquese per favorire la progettazione del casello autostradale di Predosa.