“Qui 80 casi al giorno. Ma si deve migliorare”
Analisi e grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «Le buone notizie non mancano, ma nell’ottica delle prossime riaperture, serve molta prudenza. Perché la situazione è ancora in divenire, e perché ci sono alcuni indicatori che generano ancora preoccupazione». Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, analizza una situazione che finalmente non è più quella di qualche settimana fa, ma che necessita allo stesso tempo di ulteriori miglioramenti. Anche piuttosto significativi.
La tendenza generale
«In Piemonte – chiarisce Bianchi – la discesa della curva dei nuovi contagi è ancora più veloce rispetto ai dati nazionali: dopo qualche incertezza che aveva caratterizzato la settimana scorsa, ora la decrescita è molto più evidente e questa tendenza emerge in maniera chiara se osserviamo la classifica dell’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti». Al comando resta la nostra regione, a quota 167, ma l’Italia è solo due lunghezze più in basso, a 165, mentre la Lombardia è a 146 e Alessandria chiude il gruppo a 134.
Tutte le province ok
«Per la prima volta dopo diverso tempo – aggiunge il professore – tutte le nostre province sono sotto i famosi 250, e cioè il limite oltre il quale scatta automaticamente la zona rossa».
Il Piemonte, se analizziamo i numeri, passa da 9.050 a 7.263 contagi settimanali, quindi 1.787 in meno e 1.038 di media al giorno, come lo scorso 25 febbraio, dieci giorni dopo l’inizio della terza ondata. Molto bene Torino, ma anche Cuneo e soprattutto Asti, che evidenzia una riduzione percentuale pari al 40% (il dato regionale è al 20%), mentre solo Biella è sostanzialmente stabile. Alessandria è perfettamente in linea.
Aumentano gli asintomatici, che salgono al 43% e si avvicinano alla fatidica soglia del 60%, indispensabile per riuscire a tracciare, ottime notizie dalle Rsa, da verificare invece le scuole.
Tanti i decessi
«Personalmente sono preoccupato dal tasso di saturazione di terapie intensive e ricoveri – ammette Bianchi – perché il calo è evidente, ma le percentuali rimangono ancora alte, rispettivamente al 45% e al 52%, ben sopra il livello di allerta che è fissato al 30% e al 40%. Sul territorio regionale, poi, sono molti i decessi, da 227 a 270 nell’ultima settimana, con un incremento di 43 unità. È un dato, quest’ultimo, che oltre a fare aumentare il tasso di letalità, oggi al 2,1%, spiega in qualche modo il calo dei posti occupati nei reparti di terapia intensiva. Gli ingressi, infatti, sono ancora molto, troppo, elevati».
Un minimo storico
Sul fronte Alessandria, la provincia scende da 706 a 562 contagi settimanali, 144 in meno e 80 di media. «Da quando è iniziata la terza ondata – sottolinea il professore – si tratta del minimo storico, ma è un risultato che va ancora migliorato. Oggi i numeri sono accettabili, in prospettiva però è necessario scendere ancora e speriamo che la tendenza di una discesa generale trovi continuità nei prossimi giorni. Sono sempre molti i guariti, 802 in più rispetto all’aggiornamento di lunedì scorso, mentre i decessi scendono da 19 a 16. Alla luce di queste valutazioni, il tasso di letalità cala dal 2 all’1,8%. Gli attualmente positivi, infine, sono 256 in meno.