Virus: “Benino il Piemonte, Alessandria va male”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «Rispetto all’aggiornamento di inizio settimana, sostanzialmente non è cambiato nulla. Il Piemonte, pur molto lentamente, prosegue la propria discesa, mentre Alessandria va male. Insieme a Biella e Asti è l’unica provincia che evidenzia un rialzo, anche abbastanza evidente». Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, analizza la corsa del virus, un virus che non sembra mollare la presa soprattutto in riferimento al nostro territorio.
Lo si evince chiaramente se prendiamo in esame l’incidenza dei nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti, con il Piemonte che si conferma saldamente al comando a quota 335, mentre Alessandria per la prima volta in questa terza ondata della pandemia, sfonda il muro dei 250. «Per la precisione siamo a 251 – conferma il docente – e sappiamo bene che questa sarebbe la soglia per fare scattare in automatico la zona rossa. Se la divisione per colori avvenisse in base alle province e non alle regioni, saremmo stati arancioni fino a ieri, ma adesso anche da noi è scattato il massimo livello di rischio».
Record di tamponi
Il Piemonte, rispetto a giovedì scorso, passa da 15.295 a 14.543 casi settimanali, quindi 752 in meno e 2.078 al giorno. «In percentuale il calo è del 5% – osserva Bianchi – ancora basso, ma intanto è un primo segnale concreto. In questo quadro, si comportano molto bene Torino, Cuneo, Vercelli e Novara, mentre Alessandria evidenzia un incremento del 22%».
Nella giornata di ieri record di tamponi (43mila, quando la media del mese di marzo è 23mila) e il tasso di positività scende leggermente, dall’8,9 al 7,7%. «Se valutiamo le tipologie – aggiunge il docente – gli asintomatici aumentano di poco, restano di fatto stabili le Rsa e scendono le scuole. Per quanto riguarda la pressione ospedaliera, invece, la crescita prosegue, ma per fortuna a un ritmo meno sostenuto».
Nello specifico, i posti occupati in terapia intensiva sono 376, 19 in più rispetto a settimana scorsa, mentre gli ospedalizzati 3887 (erano 210 in meno). Rallentano i decessi, da 282 a 243, con tasso di letalità piemontese all’1,6%. Il minimo storico della terza ondata. Purtroppo, analoghe considerazioni non valgono invece per il nostro territorio, dove si registrano 15 vittime, quasi il doppio delle 8 del giovedì precedente (tasso di letalità in salita, all’1,9%).
Può iniziare la discesa
Bianchi conclude illustrando proprio i numeri di Alessandria, che «sono in crescita, perché passiamo da 860 a 1.053 contagi settimanali, quasi 200 in più e 150 di media al giorno, contro i 123 del punto precedente. Per trovare dati simili dobbiamo tornare al 9 dicembre, in piena seconda ondata. Ancora molti i guariti, per fortuna, addirittura 829. Che cosa dobbiamo aspettarci? Fare previsioni è sempre azzardato, ma dopo questo rialzo penso che sia realistico ipotizzare l’avvio di una discesa anche per l’Alessandrino, magari già a partire dal prossimo aggiornamento».