“Il Piemonte? Stabile. Alessandria oscilla, ma è in lieve ascesa”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – Alessandria continua a ‘resistere’, ma nelle ultime due settimane si è verificato un lieve aumento della curva dei nuovi contagi. Certo, se ci paragoniamo a tante altre realtà piemontesi, le cose non vanno male, ma serve fare attenzione.
Lo sottolinea Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «rispetto al nostro aggiornamento di sette giorni fa, la provincia ha superato la soglia dei 200 casi ogni 100mila abitanti, pur restando all’ultimo posto di questa particolare classifica. Per la precisione, siamo a 205, dietro l’Italia, 244, la Lombardia, 292, e il Piemonte, che purtroppo allunga al comando a quota 352, ma due settimane fa la nostra provincia era ferma a 160. Per questo dico che non bisogna sottovalutare certi segnali».
La tendenza generale
Se in riferimento a Italia e Lombardia si conferma la decelerazione delle curve, la stessa cosa non si può ancora dire per la nostra regione. «In questa fase siamo stabili – chiarisce Bianchi – preludio di una discesa, che però al momento non è ancora cominciata. Infatti siamo passati da 15.165 a 15.295 contagi settimanali, 130 in più e 2185 di media giornaliera, con un incremento in percentuale dell’1%. Il traino non è più rappresentato da Torino e da Cuneo, che hanno ancora numeri molto alti (basti pensare che la Granda, nella graduatoria dei casi ogni 100mila abitanti, è addirittura a quota 455, ndr), ma almeno smettono di crescere. Ora il problema è rappresentato da Vercelli e Asti, i cui dati non sono per niente buoni».
Le tipologie
Per quanto riguarda le tipologie dei nuovi casi, cresce leggermente (dal 35 al 36%) la percentuale di asintomatici – ma per un corretto tracciamento dovrebbe essere almeno del 66% – mentre le Rsa sono stabili e le scuole scendono. Molto elevato il tasso di positività, quasi al 9%, ben superiore alla media nazionale.
Capitolo pressione ospedaliera: il docente spiega che «le terapie intensive continuano a crescere, 42 in più nell’ultima settimana per un totale di 357 posti occupati, ma aumentano a un ritmo inferiore a prima, per fortuna. Il tasso di saturazione è al 57%. Quasi 400, invece, gli ospedalizzati in più, ancora tanti, con tasso di saturazione addirittura al 64%. Purtroppo molti anche i decessi, 75 in più, con tasso di letalità al 2,1%. Esattamente come la settimana scorsa».
Se l’analisi si concentra invece sulla nostra provincia, ci sono tutta una serie di considerazioni interessanti che meritano di essere analizzate con attenzione. Andiamo con ordine.
Molti i guariti
Alessandria passa da 800 a 860 casi settimanali, quindi 60 in più e 123 al giorno. «L’aumento, in termini di numeri, è abbastanza contenuto – conclude Bianchi – ma in percentuale siamo al 7,5%, ben oltre il Piemonte che come detto cresce dell’1%. Due settimane fa eravamo a 96 casi medi, per questo dico che bisogna fare attenzione. Le buone notizie arrivano dai guariti, che sono davvero molti, 779, con 73 nuovi positivi. In netto calo anche i decessi, che erano 18 e che ora invece sono 8, con tasso di letalità all’1,2%. Da ottobre, è il record storico. Conclusioni? In Piemonte i miglioramenti sono ancora troppo timidi, in questa fase non si può pensare a soluzioni diverse dalla zona rossa. Speriamo che la nostra provincia, per quanto i dati siano ancora accettabili, migliori il proprio rendimento».