“La curva cresce a un ritmo più lento. Servono conferme”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «I dati sono ancora parziali e necessitano di ulteriori conferme, ma sembra che la curva relativa ai nuovi contagi cresca ad un ritmo inferiore rispetto a prima. Questo emerge dalle valutazioni sui numeri di Lombardia e di Italia, ma in parte anche per quanto riguarda il Piemonte: potrebbe essere l’inizio di una fase di stabilizzazione».
Parole di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, che analizza l’andamento della pandemia sul territorio regionale e su quello provinciale. Tra i vari territori, come vedremo, c’è grande variabilità, ma in questo contesto così incerto Alessandria appare piuttosto stabile.
Incidenza ogni 100mila
«Se analizziamo la consueta graduatoria dei nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti – chiarisce il docente – il Piemonte rimane sempre in testa, a quota 349, seguito dalla Lombardia, a 328, dall’Italia, a 261, e dall’Alessandrino, fermo a 191. C’è un vero e proprio ‘caso Cuneo’, che è molto allarmante, perché se aggiungessimo alla classifica proprio la Granda, il numero sarebbe spaventoso, ben 454 contagi ogni 100mila abitanti. Altro che zona rossa, verrebbe da dire. Il Piemonte, rispetto a sette giorni fa, passa da 13259 a 15165 nuovi casi, quindi 1906 in più e 2166 al giorno. Sono cifre alte, ma minori di quelle che osservavamo nell’aggiornamento precedente».
A fare da traino, per ovvie ragioni, è sempre Torino, dove però l’aumento sembra essersi in qualche modo arrestato, e oltre a Cuneo, c’è anche Novara che va davvero male. Alessandria, dati alla mano, è insieme a Biella la provincia migliore, fermo restando che il Vco è l’unica ad avere segno negativo. Anche se incide il fatto che fino al 10 marzo, in quella zona, si era verificato un aumento esponenziale e ora ovviamente la discesa è più rapida.
Le tipologie
La percentuale di asintomatici, dal 35 al 34%, continua a calare, le Rsa sono stabili, le scuole iniziano a mostrare una piccola flessione. In costante crescita, invece, il tasso di positività, di fatto al 9%. «Gli ospedali, purtroppo, sono sempre più in affanno – osserva il professore – e le terapie intensive, in crescita di 72 unità in una settimana, fino a raggiungere quota 315, hanno un tasso di saturazione che ha superato il 50%. Discorso analogo vale anche per i ricoveri, che erano 2605 e che invece oggi sono 3279, ben 674 in più. In questo caso, il tasso di saturazione sfiora il 57%».
Sono 40 i decessi in più sull’intero territorio regionale, il tasso di letalità – al netto dell’aumento dei contagi, quindi del denominatore – rimane stabile al 2,2%.
Quali prospettive
Nell’Alessandrino la situazione è la seguente: il totale dei nuovi contagi settimanali è 800, con un aumento di 129 unità rispetto ai 671 di venerdì scorso. «La media – sottolinea Bianchi – è di 114 casi al giorno, di fatto siamo stabili sui 115 oramai da qualche tempo, e l’aumento in percentuale è del 19%. I nuovi guariti sono 532, i decessi 18 e il tasso di letalità fermo al 2,9%, mentre i nuovi attualmente positivi 250 in più. Quali sono le prospettive? La speranza è quella che si confermi la stabilizzazione emersa nelle ultime ore, per poi cominciare con una fase di discesa. Le restrizioni imposte dalla zona rossa sicuramente risulteranno molto importanti, anche se bisogna ancora avere pazienza. E, ovviamente, restare prudenti».